LECCO – Frattura alla tibia e al perone: sono tra le principali – gravissime – conseguenze costate a S.D., 84 anni, sabato 18 maggio, causate dalla negligenza degli operatori di una RSA del Lecchese, che gestisce anziani fragili che già versano in precarie condizioni di salute. È stata trasportata all’ospedale di Erba (in copertina).
È riconosciuto ormai, a livello nazionale, quali siano le difficoltà delle famiglie con i loro cari ricoverati in strutture di cura e la frequenza con cui vengono riferiti casi di sinistri.
La struttura si difende, affermando che la signora, invalida al 100%, disabile, sia scesa da sola dal letto per recarsi in bagno, ma – riferisce una nostra fonte – non c’era nessuno che lo può testimoniare.
In alcuni casi, la caduta dell’anziano è dovuta a un’assistenza negligente o al mancato mantenimento di un ambiente sicuro e privo di ostacoli e condizioni potenzialmente pericolose. È quindi indispensabile analizzare il caso e capire la dinamica del sinistro alla luce del fatto che le strutture sanitarie e assistenziali sono responsabili della caduta accidentale del paziente – e sono quindi tenute al risarcimento di tutti i danni patiti dal danneggiato e dai suoi familiari. Per liberarsi da tale responsabilità la struttura deve dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per evitare la caduta del paziente.
Ma quel sabato pomeriggio, il personale era sotto il numero previsto e la signora, afferma il nostro in formatore, “è stata lasciata sola”.
RedCro