ADDIO GUIDO PUCCIO, I RICORDI: A. PIAZZA, A. RUSCONI, C. VALSECCHI, V. BRIVIO, COMUNE DI LECCO (IN AGGIORNAMENTO)

LECCO – Vasta eco e profondo cordoglio a Lecco per la morte nella notte tra giovedì e oggi dell’ex sindaco Guido Puccio (vedi nostro articolo di questa mattina).

Di seguito, in aggiornamento costante, i ricordi della politica – e non solo – legati a questa figura di grande importanza per la città.

ANTONIO RUSCONI
Già parlamentare e sindaco di Valmadrera
“Ho incontrato l’ ultima volta Guido Puccio a fine dicembre alla Messa che i popolari fanno celebrare in memoria di tanti amici scomparsi. Dopo avermi comunicato i suoi problemi fisici, mi disse ironicamente “Ricordati che sei l’ ultimo democristiano”. In effetti nel 1992, succedendo proprio a Guido sono stato l’ ultimo segretario provinciale della DC lecchese.
Fine intellettuale oltre che politico di valore, non ha mai smesso di studiare, approfondire, scrivere sul suo blog soprattutto nel campo dell’ economia. Sapeva e comunicava bene che la politica è fatta di problemi complessi e non si affronta con risposte semplicistiche.
Ha rappresentato una stagione della DC di persone di grande spessore umano e politico e di grande competenza.Un esempio”.

MAURO PIAZZA
Sottosegretario Regione Lombardia
“Per me una persona di riferimento, un saggio della politica, un uomo di grande spessore culturale, lettore raffinato e scrittore di grande qualità. Guido Puccio per la mia famiglia è stato da sempre anche un riferimento professionale, il commercialista di fiducia, capace del consiglio sempre giusto e ponderato.
Viaggiatore nel mondo per le grandi aziende del territorio, ha sempre tenuto il suo sguardo sulla città e sulla nostra provincia, con un giudizio critico ma anche capace di proposta e visione.
Mi lega a lui un ricordo di stima ma anche di affetto. Un pensiero ai suoi figli, in particolare a Francesco che è un amico e il nostro professionista”.

CORRADO VALSECCHI
Capogruppo consiliare ‘Appello per Lecco’
“Il rapporto con Guido Puccio era antico e si era consolidato negli anni. Appello per Lecco nasce da una sua intuizione.
Un giorno mi chiamo e mi disse con la città commissariata dopo l’esperienza di Antonella Faggi : ‘Corrado perché non facciamo un appello alla città?”, fu così che nacque Appello per Lecco, convocando a casa mia un gruppo di amici per metterci a disposizione della città.
Ieri sera ero a Londra, suona il telefono era Guido che mi chiamava.
Rispondo. “Corrado, sto male sono tornato in ospedale “.
Qualche minuto di telefonata affettuosa con la promessa di rivederci domenica al mio rientro.
A mia moglie ho confidato  è stata l’ultima telefonata di un amico che ha voluto salutarmi prima di andarsene”.
L’ultima frase è stata “goditi la City, Corrado, sei nella città per me più bella del mondo dove ci sono stato e vissuto diverse volte”.
Un vero politico, un buon sindaco, un grande professionista, una persona colta e lungimirante che conosceva e scrutava il mondo, un amico.
Le condoglianze mie e di tutti gli amici di Appello per Lecco ai suoi cari”.

COMUNE DI LECCO
L’Amministrazione comunale di Lecco esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Guido PuccioSindaco di Lecco dal 1970 al 1975 e Consigliere comunale dal 1988 al 1993.

Lo ricorda così il Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni: “Guido Puccio ha accompagnato la nostra città in un momento di grande cambiamento sociale e politico, gestendo una fase di tensioni e contestazioni, ma altresì inaugurando un periodo di aperture e collaborazioni tra le diverse anime del territorio, percorso che portò alla creazione, tra le altre cose, del Comprensorio lecchese, primo passo verso la costituzione della futura Provincia di Lecco. A lui si deve la costituzione dell’Azienda di trasporti pubblici e l’impianto di depurazione del Bione, l’apertura al pubblico del parco di Villa Gomes, il Congresso internazionale di studi manzoniani, il primo gemellaggio della nostra Città con Macon, e l’impulso per le grandi trasformazioni urbanistiche, viabilistiche e infrastrutturali di Lecco. Accanto al grande impegno politico e amministrativo, desidero oggi menzionare anche la sua intensa esperienza professionale, quella di stimato commercialista e di apprezzato rappresentante del mondo delle professioni, capace di affiancare importanti aziende del territorio nel loro percorso di evoluzione. Anche dopo il ritiro dalla politica attiva, Guido Puccio non ha mai fatto mancare il suo contributo di idee e pensiero comunicando attraverso il suo blog le sue riflessioni, spesso pungenti e mai scontate, ma sempre mosse dall’affetto per la nostra Città. Oggi Lecco perde un Sindaco, un politico, un intellettuale”.

“Il sindaco, la giunta e il consiglio comunale esprimono vicinanza alla famiglia e a tutti i cari di Guido Puccio e ricordano con profonda gratitudine il suo impegno politico e amministrativo, con particolare riferimento ai cinque anni in cui guidò la Città di Lecco. Le esequie, alle quali saranno presenti il Sindaco, il Gonfalone del Comune di Lecco e la Scorta d’Onore della Polizia Locale in alta uniforme, si terranno lunedì 3 giugno presso la Basilica di San Nicolò in Lecco“.

VIRGINIO BRIVIO
Ex sindaco di Lecco
“Il rischio retorica, del “io l’ho conosciuto”, era “così” e via di questo passo, beatificazioni postume comprese, è sempre in agguato in occasione di persone che ci lasciano.
Non ho conosciuto il Guido Puccio giovane sindaco o focoso esponente  della DC degli anni settanta sia per ragioni anagrafiche e anche perché non frequentavo e vivevo allora nel Lecchese. Ma l’eco della sua persona mi arrivava in Brianza, pur frequentando io, timidamente, aree politiche in DC  non affini alla sua.
Poi l’incontro diretto e la nascita di un amicizia feconda, anche se non facile perchè Guido non era una persona “scontata”: amicizia che nacque quando io giovane  assessore in Provincia nella seconda giunta Anghileri a scavalco tra gli anni 90 ed il 2000,  lo incontrai  come consigliere di minoranza , quale esito della sua candidatura a Presidente, non avveratasi, a capo di una coalizione tra Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC che pur passando al primo turno  non superò il centro sinistra al ballottaggio ( un altro candidato, per la Lega, era il mio caro amico Invernizzi Carlo, anche lui prematuramente scomparso).
Non si dimise, sempre presente in Consiglio ed in commissioni con interventi  a volte aulici e sopra le righe ma mai banali. Sovente interventi retorici,  ma nel vero senso del termine: aggiungere al pensiero la citazione, la dissertazione più erudita, un pensiero più fine, come  un vestito che rende ancora più nobile il concetto che esprimi  e che valorizza il consesso nella quale si tiene: un consiglio eletto dalla gente per governare, non una pur importante mega assemblea di condominio. Ricordo di quel periodo una sottolineatura che sempre mi ha ribadito fino a qualche settimana fa, l’ultima volta che ci siamo visti: per fare bene agli ultimi, stato sociale o welfare che dir si voglia, occorre che l’economia, meglio le imprese, e non la finanza creativa facciano bene il loro dovere e per questo le imprese serie vanno agevolate non con favori ma con condizioni chiare di sviluppo. Ed una seconda cosa che ricordo fu un’iniziativa straordinaria  che Anghileri Mario e  la conferenza capigruppo, su sua proposta insistente, mi chiese di portare avanti: parlare di giovani e politiche giovanili in un consiglio provinciale aperto, dove ascoltammo tante voci ed alla quale seguì un ordine del giorno condiviso. Consiglio Provinciale  che si tenne all’aperto alla Discoteca Orsa maggiore, con anche la partecipazione dei rappresentanti delle discoteche (erano gli anni delle stragi stradali  del sabato sera, del commercio invasivo di stupefacenti, dell’alcolismo tra giovani ed adolescenti ..), evento che ebbe un rilievo nazionale. Giusto quindi ricordarlo così, tanto  agguerrito e a volte scontroso  sul bilancio e programmazione ( ci teneva inchiodati delle mezz’ore tra interventi, emendamenti, repliche, dichiarazioni di voto…) ma anche attento a dinamiche sociali per nulla facili da interpretare.
Lo ritrovai poi con piacere a fianco di “Appello per Lecco” alla mia prima campagna elettorale del 2010 a sindaco del capoluogo: gli sono debitore di  preziosi consigli su infrastrutture ad ampio raggio, dinamiche territoriali in un tessuto produttivo in forte cambiamento, urgenza dell’efficientamento della  pubblica amministrazione e altro. Ancora  arcigno  e diretto ma desideroso lui di un confronto approfondito ed io di informazioni ed orientamenti che mi dispensava con generosità ( dalla vicenda dei derivati bancari  che fu una delle prime tegole nascoste che trovai  in Comune,  alla  gestione  delle ripetute crisi della Calcio Lecco, dal rapporto con le imprese al ruolo strategiche delle aziende pubbliche, quando con il compianto Vittorio Proserpio e pochi altri, anche di sensibilità politiche diverse,  abbiamo avviato i primi ragionamenti di sistema tra società). E anche qui ricordo tratti di umanità sorprendente che sotto la scorza emergevano improvvisamente con naturalezza: dal tifo per la  Calcio  Lecco, ai racconti entusiasti del primo gemellaggio della città  Lecco, lui Sindaco, con Macon in Francia  in un epoca in cui parlare di Europa , scambi concreti, connessioni non era scontato. E ancora le centinaia di libri che leggeva e che mi consigliava/regalava con la mia modesta capacità non dico di stare al suo passo ma …nemmeno partire! Fino a gesti discreti di generosità con chi fa più fatica, e una gestione riservata di una sofferenza personale complice anche la salute, che mai ha fatto pesare agli altri. Infine l’ultimo insegnamento:  la gestione di una routine personale di cura e di automedicazione, a casa, negli ultimi mesi di vita  che mi ha “detto” molto di lui.
Lecco, pochi mesi dopo la perdita di Giulio Boscagli, vede scomparire un altro Sindaco che ha contribuito a definire un pezzo di storia della città, certo con le sue contraddizioni e parzialità,  ma certamente un uomo che ha esercitato la sua dedizione alla cosa pubblica con  passione genuina ed una competenza che oggi  sono  merce rara.

[In aggiornamento con ulteriori tributi]

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DECEDUTO NELLA NOTTE GUIDO PUCCIO, GIÀ SINDACO DC DI LECCO (1970-75)