TREZZI CONTRO SEGRE: “REVOCARLE LA CITTADINANZA NON È UNA BESTEMMIA”

Cara Lecconews

Il 21 maggio all’interno della conferenza internazionale sull’antisemitismo la senatrice a vita Liliana Segre, ha lapidariamente affermato: “Dire che Israele commette un genocidio diventa una bestemmia. Non usiamo questa parola spaventosa“.
Punto.
Non ci dà un sinonimo e nemmeno un’altra parola che possa dare il senso di quello che sta avvenendo a Gaza e Palestina:
Sterminio, Massacro, Eccidio, Crimine.

Parafrasando Moretti quando nel film Aprile guardando una dibattito tv dice:
D’Alema, dì qualcosa, reagisci… Dai, dì qualcosa, D’Alema. Dì una cosa di sinistra. Dì una cosa anche non di sinistra, di civiltà…

Ecco qui alla Senatrice a vita Segre vien da dire: di almeno qualcosa di civilità, di umano.

Perché
Qui, oggi, Israele e il suo Governo stanno, in soli sette mesi, uccidendo oltre 30.000 palestinesi, la stragrande maggioranza, il 70%, son donne e bambi, 400 le vittime tra medici e personale sanitario.

Perché
Qui, oggi, Israele e il suo Governo stanno chiudendo forzatamente valichi, porte d’accesso per il transito degli umanitari, affamando milioni di persone, bimbi compresi, le quali trovano i pochi aiuti lanciati dal cielo con missioni aeree.

Perché
Qui, oggi, Israele e il suo Governo stanno distruggendo e bombardando quasi tutti gli ospedali, oltre 200.000 case ed edifici pressoché tutte le scuole.

Perché
Qui, oggi, Israele e il suo Governo, stanno distruggendo la rete idrica ed elettrica con i conseguenti rischi di carestia ed epidemie per un intera popolazione.

Perché
Qui, oggi, Israele e il suo Governo stanno, subito dopo che la Corte internazionale di Giustizia ha intimato loro di: “fermare immediatamente l’offensiva a Rafah perché la situazione è disastrosa ed è peggiorata da quando lo stesso tribunale ha emanato misure provvisorie il 26 gennaio e il 28 marzo scorso” bombardando Rafah e il Ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha dichiarato:”la Corte dell’Aia è un tribunale antisemita, la risposta dev’essere occupare Rafah”.

Ed ecco che qui e oggi, davanti a tutto questo la senatrice a vita e cittadina onoraria di Lecco Liliana Segre non vuole che si usi verso Israele e il suo Governo la parola Genocidio, ma non ci dà un sinonimo e nemmeno un’altra parola che possa dare il senso di quello che sta avvenendo a Gaza e Palestina: Sterminio, Massacro, Eccidio, Crimine.

A questo punto continueremo ad usare quelle che riteniamo più opportune e qui e oggi, chiedere al Consiglio comunale di revocarle il riconoscimento a cittadina onoraria della nostra città.

Revocarlo non è certo una bestemmia.

#restiamoumani

Paolo Trezzi