WRESTLING: ANCHE UNA SCONFITTA “LECCHESE” NELLA CARRIERA
DELLA SUPERSTAR CESARO

cesaro ryderSTATI UNITI – Si esibì anche in Valsassina il wrestler che nello Showcase of the Immortals ha sbaragliato 30 uomini e raggiunto i massimi livelli della disciplina. Era il 2004: tornò a casa sconfitto e con l’auto distrutta, ed ora è una bella storia di sport.

Nato a Lucerna nel 1980, Claudio Castagnoli incarna lo spirito migliore della disciplina che coniuga sport e spettacolo. Nel 2011 è stato ingaggiato dall’americana WWE, la più grande e importante federazione di wrestling, e con il ring-name di Antonio Cesaro (si pronuncia all’americana: Sesàro) si è subito distinto tra i più talentuosi lottatori in circolazione.

Con un fisico da atleta più che da bodybuilder, nell’universo dei personaggi WWE Cesaro interpreta l’europeo superbo, colto e poliglotta, con una passato nel rugby ben ricordato dalle particolari fasciature alle cosce stile seconda linea.

cesaro hoganE domenica, nella notte di WrestleMania 30, l’evento più importante dell’anno, di fronte agli 80mila spettatori di New Orleans e a leggende del wrestling quali Hulk Hogan, Stone Cold Steve Austen e The Rock, il lottatore svizzero si è aggiudicato la Battle Royal a trenta uomini in memoria di André de Giant, inscrivendo il suo nome nel firmamento dello sport-entertainment.

Ma prima di raggiungere la vetta Claudio Castagnoli ha macinato anni di gavetta esibendosi in giro per l’Europa e in federazioni americane minori. In questa fase della sua carriera il wrestler è passato anche da Barzio, combattendo sul ring del palazzetto dello sport in uno show che vide la partecipazione del giornalista sportivo Michele Posa, voce del wrestling su Sky insieme al collega Luca Franchini.

cesaro RAW_1082_Photo_161“Lo show si svolse il 7 agosto 2004 ed arrivarono oltre 500 spettatori. Cesaro allora si faceva chiamare Double C e perse contro il lottatore italiano Mr Excellent” ci racconta Michele Posa. “Durante il tragitto verso l’Italia Cesaro fece un incidente in auto dovuto al fatto che in Svizzera le precedenze per le rotonde erano differenti, e tra l’altro in Italia le precedenze erano spesso l’una diversa dall’altra. Si esibì comunque col sorriso sulle labbra mantenendo un atteggiamento positivo per tutta la serata anche se l’ingaggio percepito avrebbe riparato solo parte di quei danni. Oggi lo svizzero è una certezza della WWE e ha fatto suo il trofeo alla memoria di Andre the Giant. La dimostrazione che testa, determinazione e tenacia ti fanno arrivare ovunque anche se sei nato nel ‘terzo mondo’, per strutture e diffusione locale, del wrestling”.

Erano quelli gli anni del secondo grande boom del wrestling in Italia ma Posa continua tuttora a sponsorizzare manifestazioni che possano mettere in luce i talenti europei, dei quali Cesaro rappresenta oggi l’immagine migliore.

 C. C.