COVID/ORA IN 70 AL ‘MANZONI’
CHE SI PREPARA A 200 LETTI.
IL PERSONALE È INSUFFICIENTE

LECCO – Aumentano i posti letto per malati Covid nell’ospedale ‘A. Manzoni’ di Lecco. A fare il punto della situazione, il direttore generale di Asst Paolo Favini e il primario di infettivologia Stefania Piconi.

Sono attualmente 96 i posti letto disponibili, così ripartiti: 6 per il reparto terapie intensive, 4 per le subintensive, 20 per le malattie infettive (14 acuti e 6 subintensivi), 18 nella zona “filtro rosso”, 16 rispettivamente in medicina settore 1, medicina settore 2, cure sub-acute.

Questa mattina erano 63 i pazienti ricoverati, 5 quelli intubati in terapia intensiva (di questi ultimi, nessuno è di Lecco). Entro fine giornata, con l’ingresso di nuovi sub-acuti, si arriverà intorno ai 70. L’ospedale cittadino sta accogliendo anche numerosi pazienti provenienti dalle province di Como, Monza e Milano; la struttura di Merate, invece, resta per ora Covid-free.

“Forti della nostra esperienza, questa volta sarà più facile intervenire. In pochi giorni abbiamo creato questi reparti e abbiamo dei blocchi di ospedale che verranno riconvertiti se la pressione locale o regionale dovesse aumentare. Tutto il terzo piano del ‘Manzoni’ potrebbe essere destinato ad area Covid, raggiungendo rapidamente 200 posti letto qualora ce ne fosse la necessità. Tengo però a precisare che siamo in una situazione ben diversa da quella di marzo” chiarisce Favini.

Anche in Lombardia, come nel resto d’Italia, resta la difficoltà a reperire rianimatori e anestesisti per i reparti Covid. “Vent’anni di politiche nazionali suicide portano a questi risultati – commenta Paolo Favini -. La situazione è la stessa per tutta Italia, non possiamo invertirla in un giorno. Stiamo facendo bandi e concorsi, ma cominciamo a soffrire anche su altre specialità. Spero che le Università aprano l’ingresso anche agli specializzandi, io sono stato assunto quando non ero ancora specialista”.

Un particolare ringraziamento è stato fatto a Lorenzo Riva, presidente della Confindustria di Lecco e di Sondrio, che ha donato dieci ventilatori per i letti di rianimazione.

Silvia Polvere