LA LETTERA: NOTIZIA SHOCK
SULLE CROCI DI VETTA:
“FAKE O FOLLIA DEL CAI?”

Gent.ma Redazione,
ho letto su alcune testate giornalistiche una notizia sconcertante: si dice che il CAI ( Club Alpino Italiano ) si sia detto contrario al posizionamento di eventuali nuove croci sulle vette dei monti, e favorevole alla rimozione di alcune di esse.

La motivazione? Essere in linea coi tempi attuali che richiedono un diverso rispetto interculturale e paesaggistico-ambientale !!!

Premetto che spero di cuore che tale notizia sia una “fake” o quantomeno una notizia malamente riportata da qualche giornalista con problemi di udito o comprensione ! Ma se così non fosse mi chiedo: MA QUELLI DEL CAI SONO FORSE IMPAZZITI ??????? O anche loro si stanno facendo risucchiare dalla mentalità finto-buonista e finto-tollerante del momento???

Perchè un conto è avere il rispetto delle altrui usanze/religioni/orientamenti, e un altro è quello di prendere i simboli della nostra tradizione e buttarli in discarica ( per essere fine ) !!!!!

Io sono una persona molto poco credente e per nulla praticante, ma le Croci non mi danno certo fastidio, anzi…e soprattutto quelle sulle cime delle nostre bellissime montagne! Le ho sempre viste come un simbolo di pace, di riconoscimento delle fatiche affrontate durante la salita, di rispetto per chi su quel pendìo ha perso la vita…è ciò che mi aspetto di trovare sul culmine di ogni monte, un Croce, o una Madonnina, perchè sulla cima di un monte questi simboli vanno oltre la religiosità dei singoli, non offendono nessuno ! Sono certa che un qualsiasi Musulmano o Buddista o Induista ( e chi più ne ha più ne metta ) integrato nella nostra Società e dotato di buon senso non se ne abbia certo a male davanti a certi nostri simboli, anzi: se continuiamo a far passare questi messaggi di presunta offesa da parte “loro” verso di “noi” non facciamo altro che acuire le distanze e i dissapori. Se poi per davvero un Musulmano o un Buddista o un Induista o un Ateo si possono sentire offesi dalla presenza di una Croce di vetta…signori miei, è un problema loro ! Sono loro che sono intolleranti davanti alle altrui culture, piantiamola di rinunciare alle nostre tradizioni per paura di essere irrispettosi nei confronti di chicchessia, o finiremo per sradicare ogni Croce, Cristo e Madonnina di vetta, poi sarà la volta dei Presepi, del Natale e avanti Savoia !

Qui non si parla di Religione fine a sè stessa, bensì dei simboli della tradizione di una Patria, l’ Italia, che piaccia o non piaccia è fortemente legata ad una Cristianità che ha sempre fatto parte dei nostri usi e costumi: ad esempio, i nostri Alpini non sono mica tutti cattolici praticanti, a qualcuno di loro scapperà pure qualche imprecazione, però davanti al Cristo degli Alpini sui Campelli si levano il cappello con la Penna Nera e si mettono a intonar canzoni sull’ amore per Dio, la Montagna, la Croce, la Mamma, la Patria e la Morosa, senza distinzioni !

Perchè magari sono proprio loro, o i loro padri e nonni, che col sudore della fronte e magari qualche sonora imprecazione han portato in vetta quelle Croci, e quei Cristi, e quelle Madonne, che insieme a bivacchi e rifugi accolgono chi la montagna la ama e la rispetta senza arrecar mancanza a nessuno !!!

Io non lo so cosa ha portato i “signori del CAI” a sragionar così, sempre ammesso che un tale delirio stia effettivamente avvenendo, e del quale chiedo chiarimenti e spiegazioni, ma so di per certo che da quasi atea io non posso immaginarmi il Grignone o il Due Mani o il Resegone senza la loro Croce, nè i Campelli senza il loro Cristo, o il Sodadura senza la sua Madonnina, e tutte le nostre montagne senza le loro Chiesette… e per far posto a cosa, ai panchinoni giganti, magari dipinti arcobaleno ( e non tanto per una sincera accettazione e tolleranza quanto perchè adesso va tanto di moda !!!) o a qualche altra orripilante passerella panoramica ???

No, grazie, giù le mani dalla nostra Storia !!!!!!!!!

Vostra affezionata lettrice

 

NOTA EDITORIALE di Lecco News
La notizia segnalata in questa lettera risponde parzialmente al vero. Perché, come riportato dal portale ufficiale del CAI “Lo Scarpone”, se da un lato l’intenzione del Club Alpino è quella di “lasciare integre le croci esistenti, perché testimonianze significative di uno spaccato culturale”,  allo stesso tempo viene confermata l’intenzione di “evitare l’istallazione di nuovi simboli sulle cime“.

L’articolo integrale dallo ‘Scarpone’

Lo Scarpone