IL DERBY FA MALE AL LECCO:
TREMILA EURO DI MULTA
E 3 GIORNATE A PORTE CHIUSE

CALCIO LECCO LOGOLECCO – Il derby dell’Adda finisce male in tutti i sensi per la Calcio Lecco. Il bilancio della finale playoff di serie D girone B per i blucelesti è di tremila euro di multa e tre giornate da scontare a porte chiuse. La società di via don Pozzi, uscita sconfitta (0-2) dall’Olginatese, ora dovrà anche pagare il comportamento di alcuni tifosi blucelesti, considerati rei di aver fatto esplodere petardi, lanciato fumogeni, catene e bottiglie di birra – tutti oggetti vietati negli impianti sportivi – in campo, oltre ad aver indirizzato insulti vari e sputi verso un guardalinee. La pesante multa del giudice sportivo della Lega nazionale dilettanti, Francesco Riccio,  arriva a sanzionare l’accumulo di più episodi che così descrive nella sentenza: un gruppo di sostenitori del Lecco “prima dell’inizio della gara ha lanciato sul terreno di gioco due fumogeni accesi determinando un ritardo di circa due minuti all’inizio della gara”. Successivamente: “… Al 10′ del primo tempo è stato lanciato un petardo che, esploso a circa un metro di distanza dall’assistente arbitrale, cagionava al medesimo momentaneo stordimento tanto da costringere l’arbitro a interrompere la gara per circa un minuto”.

L’episodio peggiore si è registrato nel corso del secondo tempo. Al 70′ è stata lanciata “sul terreno di gioco una catena di ferro con lucchetto (il tutto del peso di circa 2 chilogrammi) che cadeva a circa un metro di distanza dall’assistente arbitrale e costringeva l’arbitro a interrompere la gara per consentirne la rimozione ad opera dei carabinieri presenti”. Sempre dal settore degli ospiti sono stati tirate sul terreno di gioco “sei bottiglie di birra (alcune semipiene), due delle quali sfioravano l’assistente arbitrale, e tre petardi che esplodevano a circa un metro di distanza dello stesso”. Inoltre, per l’intera durata della gara, entrambi gli assistenti arbitrali sono stati oggetto “di pesanti e triviali insulti, nonché del lancio di numerosissimi sputi alcuni dei quali attingevano alla schiena ed al collo uno dei due ufficiali di gara”. Un gruppo di sostenitori inoltre ha “tentato, con calci e pugni, di sfondare i cancelli e le barriere poste a protezione del terreno di gioco”.

Il Giudice sportivo ha comminato la sanzione “sia per l’estrema gravità del comportamento dei sostenitori della squadra ospitata, del tutto incompatibile con i principi che soprintendono ogni attività sportiva, sia della particolare pericolosità del materiale pirotecnico e degli oggetti lanciati nei pressi degli assistenti arbitrali, idonei a cagionare gravi danni alla loro integrità fisica, sia della recidiva, specifica e reiterata”.