“COME UN… GATTINONI
IN TANGENZIALE”: IL PIANO
INCLINATO DEL CANDIDATO
DEL CENTRO SINISTRA

LECCO – Come un gatto in tangenziale. Si sta mettendo come in quel film, come una felina carambola tra auto e semiarticolati, la campagna elettorale di Mauro Gattinoni.

Ogni settimana una tegola politica, in un crescendo che prometteva i tuoni e sta mantenendo le saette: dalla rottura della coalizione di centro sinistra fino alle notizie recenti di un assessore del Partito Democratico che annuncia il suo sostegno per il rivale Corrado Valsecchi, passando per secessioni di giunta e di consiglio comunale con relativi tafferugli, scambi di accuse e polemiche mediatiche.

Diciamolo subito: il Gatto di certo non si aspettava un piano così inclinato e una situazione così compromessa, almeno sotto il profilo politico. La sua idea era quella di essere portato quasi in trionfo dalle sinistre unite e militanti, dando per scontata la risposta all’Appello, benedetto dal sindaco Brivio, osannato dai mondi cattolici riuniti per la bisogna contro lo spettro fascio-leghista, acclamato dalle sigle datoriali e sindacali riunite per la bisogna contro lo spettro sovranista, incoraggiato da qualche padre nobile come Vico Valassi e da qualche padrino politico come Antonio Rusconi. Ma soprattutto ringraziato, da tutti i partiti che oggi governano la città, per essersi reso disponibile ad essere l’uomo della società civile che si presta alla politica che, si sa, sempre un poco puzza; ad essere il rampante dirigente parapubblico che incarna la discontinuità e cerca di far dimenticare dieci anni di amministrazione comunale senza sapore; ad essere il bravo bagai dell’oratorio che mette insieme – con l’ago del politicamente corretto – la sinistra estrema con le istanze cattoliche.

Del resto, se non avesse coltivato non tanto la certezza di diventare sindaco, quanto almeno di trovare davanti a sé una strada spianata, una coalizione adorante, una sedia gestatoria da cui sorridere come leader di tutti coloro che destrorsi non sono, cosa mai avrebbe potuto spingerlo in questa avventura lasciando una bella carriera?

Le cose, come sappiamo, sono andate un po’ diversamente dalle previsioni.

La natura civica di Gattinoni è stata bruciata nel tempo di un clic dal comunicato stampa del PD che lo rivendicava come candidato proprio, generando così la rottura con Valsecchi.

I malumori interni sono esplosi con le dichiarazioni, sempre del PD, che liquidavano l’attuale giunta con un “grazie e arrivederci, faremo a meno di voi”.

È seguito lo sciame sismico di tanti personalismi e distinguo che hanno fatto tremare la politica locale, rendendo il consiglio comunale un teatrino divertente di picche e ripicche. A questo si è aggiunta la notizia, ferale, che il centrodestra candida Peppino Ciresa, un cattolico moderato trasversale a molti mondi cittadini, scelta che anziché consolidare lo schieramento ha sfarinato le speranze di vittoria. E qualche scivolone di stile è stato fatto dando a Ciresa del nonno o denunciando la poca compatibilità tra la sua storia e la Lega, dimentichi che anche nell’orto di Mauro brucano storie molto lontane, da La Pira a Lenin.

Insomma, per giungere al sugo della vicenda, parrebbe che Mauro Gattinoni rischi di perdere le elezioni più che per sua colpa, per la litigiosità di quel caravanserraglio del centrosinistra che esce di strada ad ogni curva perché in cabina ci si prende a schiaffi. La famosa zappa sui piedi, alla quale il buon Gatto sta provando a rimediare non certo con il carattere un po’ spigoloso, bensì piuttosto con il piglio del competente e del maratoneta che non molla mai in vista del traguardo.

L’uomo nemmeno contempla la (Ci)resa, e il suo staff di comunicatori è stato messo sotto pressione per cercare di rimediare di notte a ciò che i partiti disfano di giorno, tirando fuori le cartucce migliori che mettano sempre più in risalto la figura del candidato a discapito delle appartenenze politiche.

Alle urne, come sempre, l’ardua sentenza.

Ma se le cose andassero male, qualche faccia da graffiare, il Gattinoni Mauro candidato l’ha già bene in mente…

ElleCiEnne