Ed eccoci qui a leggere un istituzionale “averci provato” spacciato per refuso.
Il Sindaco prima accusa una Legge (sull’Autonomia differenziata) che ancora non c’è di portargli via i soldi dal Bilancio comunale poi, che è una balla, un mettere le mani avanti, un provarci, se ne accorgono persino il sottosegretario Piazza e il sindaco di Calolziocorte Ghezzi – ma forse han solo letto un post su Facebook – e allora in fretta e furia, il portavoce del Sindaco manda una nota stampa, una velina, una preghiera, per mettere la toppa. Al buco.
E, come sempre in generale e d’abitudine di questa Amministrazione, (vedasi Bione, Rotonde, Irpef, LineeLecco…) la toppa è peggio del buco e in quel buco buio e profondo che sa di catacomba e di tipografia, del vediamo se anche questa volta i lettori e i cittadini la bevono, il Sindaco ci cade dentro con tutto il suo portavoce.
“Il refuso era solo la prima stesura” anche Manzoni ha scritto, corretto, cancellato e riscritto i Promessi sposi – può farlo anche il Sindaco, la sua voce e il suo portapenna.
Ma è più vero nell’inchiostro dei caratteri mobili che è il Re è fuso più che un refuso.
O forse, a questo punto siamo fusi noi che l’abbiamo fatto sindaco.
Johannes (bozza) Gutenberg
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