GIOVANI. AL CFP ‘ALDO MORO’ UN PROGETTO SULLA GENITORIALITÀ

VALMADRERA – Il 3 maggio, quasi a conclusione di questo anno scolastico, la Consigliera di Parità Marianna Ciambrone con l’avvocata Monica Rosano – Coordinatrice dei progetti scolastici – hanno realizzato il Progetto sulla Genitorialità condivisa presso il Centro di formazione professionale ‘Aldo Moro’ a Valmadrera.

Il progetto, rivolto alle classi lV, ha avuto lo scopo principale di sdoganare lo stereotipo della donna quale unico soggetto dedito alla cura dei minori, e mira ad incoraggiare la riflessione sulla genitorialità considerata come responsabilità condivisa. Il lavoro con gli studenti e le studentesse si è sviluppato in due fasi: una fase teorica nella quale vengono trattati argomenti quali: gli stereotipi nel mondo del lavoro, le molestie sui luoghi di lavoro, i colloqui di lavoro discriminatori, il Codice delle Pari Opportunità, il gender pay gap, e una seconda fase con un laboratorio teatrale.

Viene presentato un caso redatto dalla consigliera e dall’avvocata nel quale le ragazze e i ragazzi vestono i panni di una lavoratrice/madre e un lavoratore/padre, accompagnati dai propri datori di lavoro, per il rientro dalla maternità di una donna.

Tale progetto nelle scuole, trae origine dal Protocollo sulla genitorialità condivisa – prima esperienza in Italia – che la Consigliera di Parità Marianna Ciambrone della provincia di Lecco, ha realizzato nel 2022 e che rappresenta un intervento di sostegno concreto ai lavoratori e alle lavoratrici oltre che ai datori di lavoro, per conciliare i tempi di vita e lavoro. La grande sfida è proporre che, le eventuali richieste di rimodulazione organizzativa degli orari, siano condivise tra i due datori di lavoro della mamma e del papà per cercare soluzioni di conciliazione appunto condivise, che non gravino esclusivamente su un solo datore di lavoro.

“Spostando l’obiettivo nelle scuole – commentano le organizzatrici – abbiamo sin da subito ritenuto che questi incontri possono creare riflessioni e aperture, coscienti del fatto che sin dalle primissime esperienze di confronto e anche di scontro, si costruisce la cultura dell’accoglienza, della parità e della non violenza. È importante allenarsi a convivere in una pluralità diffusa, con storie diverse per imparare a conoscere le diversità culturali e religiose, superare le reciproche diffidenze, sentirsi responsabili di un futuro comune”.

“A conclusione del teatro siamo state ospiti, sempre nello stesso Istituto, degli allievi del corso alberghiero che sotto la direzione dello chef Caprioglio, ci hanno accompagnate in un percorso enogastronomico con sapori tipici del momento, iniziando con un delicatissimo antipasto e concludendo con la cosiddetta torta Villa Gislanzoni. Nulla da invidiare ad un ristorante stellato”.

“La scuola ricopre ruolo fondamentale per contrastare gli stereotipi e per insegnare a ragazze e ragazzi, a riconoscere ed evitare, le discriminazioni. Il nostro ruolo – concludono Ciambrone e Rosano – è quello di offrire le nostre competenze in ambienti chiave per raggiungere finalmente quel cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno. È importante che ragazze e ragazzi riescano a comprendere l’importanza di andare oltre gli stereotipi di genere e che noi, insegniamo loro a gestire questa presa di coscienza, l’emergere di nuove emozioni e il desiderio di attivarsi concretamente, per il cambiamento”.