L’OPINIONE. PREMIO BARBERO MA NON SOLO: “SI SPOSTI DA QUEI POSTI”

Cara Lecconews,
ci abbiamo fatto caso, o forse è meglio dire al più non ci facciamo più caso, che nelle iniziative pubbliche, che sian delle Istituzioni, associazioni, di categoria, sportive ecc in prima fila in posti riservati siedono sempre le autorità e non si capisce se è un odioso costume, un privilegio o per dare valore all’iniziativa che, evidentemente, si ritiene altrimenti, non l’abbia?

Due settimane fa, come avviene sempre in occasione di uno spettacolo, un concerto, un’iniziativa, una passerella è successo lo stesso, al cubo.

Alla Casa dell’Economia, in occasione del prestigioso Premio Manzoni alla Carriera dove è stato premiato il professor Barbero, le prime tre file, una cinquantina di posti erano riservati, con tanto di cartello, ai rappresentanti le Istituzioni, sponsor, Presidenti, Babbo Natale… una sfilza più per abitudine di casta che per una regola che vede, e ha visto, lì seduti Sindaco, l’Assessore, Presidente e ancora sponsor, Capo dei Carabinieri, della Finanza e, non solo, come sarebbe logico e ovvio, chi accompagna l’Ospite d’onore, ma pure la moglie, il marito, figli, il fratello, la zia, il testimone di nozze e vattelapesca, dei primi.

La parte provincialotta aggiuntiva è che, nelle foto col premio attribuito al prof. Barbero, in primo piano, proteso sorridente verso i flash, c’è pure il presidente di Acinque, incurante della scuola di pensiero che ci ricorda – a noi ma anche a lui – che i soldi messi da Acinque, qui e in ogni altra occasione, rivendicati come scelta e impegno verso il territorio dallo stesso Presidente come fossero suoi, son sempre e solo dei cittadini lecchesi presi e scuciti direttamente tramite le bollette del servizio pagate anche per questo più del dovuto

Ogni volta continua ad esserci quest’ampia necessità di mostrarsi, come una sindrome di Muenchausen, abbastanza desolante oltre che inspiegabile

Non sarebbe ora di abolire questi privilegi di casta, per le autorità e ancor prima per tutto il parentado
E fare la coda, come tutti.

Paolo Trezzi
Lecco