SCIOPERO DELLA SCUOLA DEL 17 NOVEMBRE: FORZA ITALIA “È SUL PEZZO”

Ritengo opportuno fare alcune considerazioni nell’attuale contesto. Il PNRR preparato dopo la pandemia, stanzia 222 miliardi di euro, molti dei quali destinati alle nostre scuole. Il Piano prevede la digitalizzazione di oltre 100.000 classi, la creazione di laboratori per le nuove professioni digitali, misure specifiche per il reclutamento e la formazione degli insegnanti, i nuovi ambienti per la didattica, l’edilizia, l’innovazione dei contenuti.

Ciò premesso, si contesta la subordinazione della scuola alle logiche aziendali e ai privati, attraverso la filiera tecnico professionale che creerebbe disuguaglianze. In un mio articolo ebbi già modo di porre l’attenzione sulle difficoltà esternate dalle aziende, che non riescono a reperire nuove figure professionali da inserire nel proprio organico creando così negativi risvolti economici in numerosi settori produttivi. Ora che la filiera tecnico professionale, grazie alle nuove figure dedicate all’orientamento, promette occupazione e competenze, si contesta nel tentativo di sminuire l’approccio al “lavoro pratico”.

L’istruzione integrata utilizza un approccio metodologico sperimentando percorsi che promuovono competenze trasversali, consentendo di accedere a più specializzazioni. Questo grazie ai nuovi finanziamenti (10 milioni di euro nel 2024 e 12 milioni di euro nel 2025). Si dimentica inoltre che alcuni finanziamenti sono stati tagliati a causa 
dell’indebitamento pregresso e non ultimo problema è la drastica riduzione degli studenti che impone un ridimensionamento di tutto l’apparato organizzativo. Le figure del docente Tutor e dell’Orientatore, sono inserite a pieno titolo nel contratto scuola, con un ruolo centrale nella lotta alla dispersione scolastica (vero problema sociale spesso ignorato). L’Agenda Sud ha ricevuto un fondo aggiuntivo per contrastare le differenze sociali e territoriali. Si contesta che per le scuole paritarie non si sono fatti tagli, diversamente la loro esistenza sarebbe stata compromessa e vale per tutti il diritto di scegliere il progetto educativo che le famiglie condividono.

Nella Legge di bilancio, si prevede l’aumento degli stipendi dei docenti e del personale scolastico. Alla luce della delicata situazione economica, degli aumentati costi energetici e dell’incertezza globale, il ministro Valditara ha voluto il rinnovo dei contratti già scaduti nel 2021. Il ministro ha sottolineato che autorevolezza e rispetto, passano anche dal riconoscimento economico! In una scuola che fa fatica ad educare è necessario un cambiamento. Il disagio e la fragilità degli adolescenti, necessita dell’inserimento di nuove figure educative.

Patrizia Milani
Responsabile Forza Italia
Dipartimento Istruzione