STRANIERO (PD): “VOTO POLITICO,
L’ASTENSIONE UNA SCONFITTA
PER TUTTI. BENE FRAGOMELI”

LECCO – “La vittoria di Fontana e del centrodestra alle elezioni regionali in Lombardia non ammette repliche. Delle due l’una: il voto è rimasto essenzialmente un voto politico, oppure i cittadini lombardi hanno ritenuto che Fontana fosse il miglior presidente possibile in questo momento. Io credo di più alla prima, anche se speravo che potesse essere l’occasione di un ‘focus’ esclusivo sui temi di carattere regionale. Così non è stato e me ne dispiace. Come pure considero una sconfitta per tutti la bassissima affluenza da parte dei cittadini”, commenta così Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd uscente, i risultati delle elezioni regionali lombarde.

“Alla disaffezione verso la politica sempre più diffusa, credo si siano uniti in questo caso altri fattori non secondari: la data infelice scelta volutamente dalla maggioranza per le elezioni, per poter capitalizzare anche a livello regionale il vantaggio acquisito con le politiche; la poca informazione circa questo appuntamento – molti cittadini non ne erano letteralmente al corrente –; la sensazione diffusa fra gli elettori, complici i sondaggi, che il risultato fosse già deciso e penso che almeno nell’elettorato potenziale di centrosinistra questo elemento abbia inciso; il mancato traino delle politiche con il relativo tam tam mediatico. C’è comunque materia in abbondanza su cui riflettere”, continua Straniero.

E mentre augura “buon lavoro al presidente Fontana e alla sua maggioranza“, il consigliere dem riconosce anche la “piccola, magra consolazione del buon risultato ottenuto dal Partito democratico, che in termini percentuali si situa sopra il 21%, anche se evidentemente si doveva ottenere di più per vincere. Mi auguro inoltre che la strategia perdente adottata da Calenda e Renzi possa indurre il Terzo Polo a una riflessione: divisi così non si va da nessuna parte e impedisce anche di articolare una proposta che faccia finalmente breccia nei cittadini della Lombardia”.

Per quanto riguarda il risultato lecchese, Straniero si dice “soddisfatto per l’elezione di un consigliere del Pd, che sembrava tutt’altro che scontato alla vigilia, e sono contento che a prendere il mio posto in consiglio sia Gian Mario Fragomeli, che, sono sicuro, saprà rappresentare nel modo migliore il nostro territorio, da persona competente, disponibile e concreta quale si è sempre dimostrata. Un plauso va comunque rivolto anche agli altri candidati del Pd lecchese, in particolare a Simona Piazza, che ha ottenuto un ottimo risultato personale con più di 3.700 preferenze, e a Pietro Radaelli, un giovane di 24 anni che ha saputo farsi conoscere bene su tutto il territorio ottenendo più di 2mila preferenze”.

Qualche dato.
Il Partito democratico in consiglio regionale, con il 21,80% di voti raccolti, avrà un gruppo di 18 consiglieri, secondo solo al gruppo di Fratelli d’Italia. Sono stati eletti: Samuele Astuti (Varese), Angelo Orsenigo (Como), Gianmario Fragomeli (Lecco), Davide Casati e Jacopo Scandella (Bergamo), Emilio Delbono e Miriam Cominelli (Brescia), Gigi Ponti (Monza e Brianza), Paolo Romano, Carlo Borghetti, Pietro Bussolati, Simone Negri, Carmela Rozza e Paola Bocci (Milano), Roberta Vallacchi (Lodi), Matteo Piloni (Cremona) e Marco Carra (Mantova), a cui si aggiunge il candidato presidente Pierfrancesco Majorino.

Vengono rieletti tutti i consiglieri uscenti ricandidati e il Pd elegge in 10 province su 12, cioè tranne a Pavia e Sondrio.

Emilio Delbono, sindaco di Brescia, ottiene il record assoluto di preferenze nella storia di Regione Lombardia: 35.761 voti.