LECCO – Per una volta, tutti insieme (o quasi), indipendentemente dalla colorazione politica dei sindaci: ben 82 amministrazioni comunali del Lecchese hanno sottoscritto una lettera, inviata al Prefetto Pomponio, in materia di sicurezza dei paesi e città del territorio. L’iniziativa sarebbe stata intrapresa dal borgomastro di Mandello del Lario, Fasoli.
Per la cronaca, solamente i primi cittadini di Ballabio e Pescate non hanno firmato la missiva. Pare – secondo quanto appreso da Lecco News, per i toni dello scritto (che pubblichiamo più in basso) che Bussola di Ballabio non avrebbe condiviso e “perché non cambia niente” a detta del pescatese De Capitani.
Ecco il testo integrale della lettera al Prefetto:
Lecco, 04 luglio 2024
Alla cortese attenzione di Sua Eccellenza il Prefetto di Lecco
dott. Sergio Pomponio
Oggetto: Problematiche di ordine e sicurezza pubblica sul territorio dei nostri comuni
Spettabile Signor Prefetto di Lecco,
i nostri comuni subiscono, ormai da qualche anno, e in maniera più intensa negli ultimi mesi, allarmanti situazioni di devianza giovanile e di delinquenza. Si moltiplicano sul nostro territorio i reati contro cose e persone (furti, vandalismi, aggressioni, risse) uniti alla grave problematica dello spaccio di stupefacenti.
Per alcuni comuni si tratta di problemi legati alla difficoltà di integrazione, per altri di problematiche derivanti da territori limitrofi, per altri di problematiche legate principalmente al periodo estivo e per altri derivanti dal fenomeno dello spaccio.
In uno stato di diritto come il nostro, non è possibile che vie, piazze, lidi, spiagge, interi quartieri siano resi invivibili. Non è possibile che negozi e supermercati subiscano quotidianamente furti impuniti.
Il numero dei reati denunciati in costante calo è sintomo di poca fiducia nelle forze dell’ordine e nella giustizia e non di miglioramento delle condizioni di legalità: si denuncia per nulla, si smette di denunciare.
In ogni caso, i sindaci non hanno mancato di segnalare le problematiche a Sua Eccellenza e alle forze dell’ordine. Purtroppo, salvo singoli e ben comunicati interventi, non abbiamo mai avuto riscontro alle nostre richieste di presenza coordinata e continuativa e di un piano strategico per arginare il fenomeno.
Ancor più svilente per la nostra figura amministrativa è accorgersi di come un articolo di giornale o una intervista televisiva possa imprimere maggiore spinta all’attività di controllo del territorio e di repressione degli illeciti rispetto ad una formale richiesta di un primo cittadino.
Non sono mancate situazioni surreali di accanimento contro gli esercizi pubblici che subiscono questa situazione o nei confronti di cittadini che sono stati puniti per altri tipi di comportamenti. I cittadini sbadati puniti, il criminale impunito. Sanzioni del tutto legittime ma che sconfortano ancora di più la nostra popolazione e le attività economiche.
Molti dei problemi sono creati da soggetti che usufruiscono costantemente del servizio ferroviario Milano-Lecco-Colico senza titolo di viaggio: serve un intervento deciso e coordinato. La condizione di viaggio sta mettendo in difficoltà i pendolari e turisti con serie ripercussioni sulla credibilità del nostro territorio e sulla sua vivibilità.
Noi siamo in campo con tutti gli strumenti e le forze che abbiamo. Il tema sociale della vicenda è ben presidiato da ogni comunità, in forma diretta ed associata: prevenzione, presidio del territorio e repressione degli illeciti devono però viaggiare di pari passo.
Per quanto attiene le nostre polizie locali, occorre rammentare, come spesso ci viene ricordato dalle forze dell’ordine presenti sul territorio che è lo Stato ad avere competenza esclusiva per quanto attiene l’ordine pubblico e la sicurezza (vedi in particolare l’art. 177 della costituzione e la Legge 1/4/81 n.121, in particolare agli artt. 1- 13-15 e 16 *).
Ma siamo spesso soli a provare a dare risposta alla richiesta di sicurezza dei nostri cittadini, alla richiesta di chi rispetta le regole di poter vivere le nostre comunità ed i suoi luoghi pubblici.
Sta a Voi, come a Noi, trovare le soluzioni adatte e, nell’impossibilità di attuarle, avvertire gli organi superiori delle criticità presenti: nel 2024 abbiamo visto l’arrivo della guardia costiera sul lago di Como dopo almeno vent’anni di richieste di maggior presidio delle nostre acque interne. Nulla è impossibile.
Ci permettiamo di esprimere la richiesta di un maggiore, continuativo e programmato presidio del territorio, svolto anche e soprattutto in base alle nostre dirette e importanti segnalazioni.
Siamo per scelta, per norma e per comprovata giurisprudenza, responsabili della sicurezza dei nostri cittadini, della loro salute e del loro benessere. Siamo il più importante baluardo democratico della nostra repubblica: eletti direttamente dai cittadini e sempre vicino ad essi, nel bene e nel male. Una posizione responsabile della credibilità di Tutti gli organi istituzionali: chiediamo maggior rispetto, coinvolgimento, ascolto e accoglimento delle richieste.
Cordialmente, i Sindaci dei Comuni della provincia di Lecco di:
Abbadia Lariana
Airuno
Annone di Brianza
Barzago
Barzanò
Barzio
Bellano
Bosisio Parini
Brivio
Bulciago
Calco
Calolziocorte
Carenno
Casargo
Casatenovo
Cassago Brianza
Cassina Valsassina
Castello di Brianza
Cernusco Lombardone
Cesana Brianza
Civate
Colico
Colle Brianza
Cortenova
Costa Masnaga
Crandola Valsassina
Cremella
Cremeno
Dervio
Dolzago
Dorio
Ello
Erve
Esino Lario
Galbiate
Garbagnate Monastero
Garlate
Imbersago
Introbio
La Valletta Brianza
Lecco
Lierna
Lomagna
Malgrate
Mandello del Lario
Margno
Merate
Missaglia
Moggio
Molteno
Monte Marenzo
Montevecchia
Monticello Brianza
Morterone
Nibionno
Oggiono
Olgiate Molgora
Olginate
Oliveto Lario
Osnago
Paderno d’Adda
Pagnona
Parlasco
Pasturo
Perledo
Premana
Primaluna
Robbiate
Rogeno
Santa Maria Hoè
Sirone
Sirtori
Sueglio
Suello
Taceno
Valgreghentino
Valmadrera
Valvarrone
Varenna
Vercurago
Verderio
Viganò
—-
*
art1 1
Art.1 (Attribuzioni del Ministro dell’interno)
Il Ministro dell’interno è responsabile della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica ed è autorità nazionale di pubblica sicurezza. Ha l’alta direzione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica e coordina in materia i compiti e le attività delle forze di polizia (per definizione sono solo quelle dell’art.16)
Art.13 (Prefetto)
Il prefetto è autorità provinciale di pubblica sicurezza.
Il prefetto ha la responsabilità generale dell’ordine e della sicurezza pubblica nella provincia e sovraintende all’attuazione delle direttive emanate in materia. Assicura unità di indirizzo e coordinamento dei compiti e delle attività degli ufficiali ed agenti di pubblica sicurezza nella provincia, promuovendo le misure occorrenti.
Il prefetto dispone della forza pubblica e delle altre forze eventualmente poste a sua disposizione in base alle leggi vigenti e ne coordina le attività.
Art. 15 (Autorità locali di pubblica sicurezza)
Le autorità provinciali di pubblica sicurezza (leggasi Prefetto), ai fini dell’ordine e della sicurezza pubblica e della prevenzione e difesa dalla violenza eversiva, sollecitano la collaborazione delle amministrazioni locali e mantengono rapporti con i sindaci dei comuni.
Art. 16 (Forze di polizia)
Ai fini della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, oltre alla polizia di Stato sono forze di polizia, fermi restando i rispettivi ordinamenti e dipendenze:
- a) l’Arma dei carabinieri, quale forza armata in servizio permanente di pubblica sicurezza;
- b) il Corpo della guardia di finanza, per il concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Fatte salve le rispettive attribuzioni e le normative dei vigenti ordinamenti, sono altresì forze di polizia e possono essere chiamati a concorrere nell’espletamento di servizi di ordine e sicurezza pubblica il Corpo degli agenti di custodia e il Corpo forestale dello Stato.
Le forze di polizia possono essere utilizzate anche per il servizio di pubblico soccorso