ACQUA: IL COMITATO CONTINUA A
SOSTENERE IL PROGETTO DI MERATE

comitato acqua (3)LECCO – Il Comitato lecchese Acqua Pubblica scende di nuovo in campo per spiegare ancora una volta la sua posizione in merito alla proposta di Merate e all’auto candidatura di Lario Reti Holding.

“La gestione del servizio da parte di una società interamente pubblica non è sinonimo di servizio pubblico – spiegano dal Comitato –. Se le “bollette”, oltre a coprire i costi della distribuzione, dello smaltimento e del finanziamento degli investimenti, producono utili, anche elevati, la società è pubblica ma la gestione è privata”. In questo senso spesso il comitato usa la frase “SI SCRIVE ACQUA E SI LEGGE DEMOCRAZIA” per affermare la centralità dell’acqua nella vita di tutti”.

comitato acqua (2)“Se qualcuno non condivide ed è favorevole alla privatizzazione, come ad esempio il Presidente del Consiglio Matteo Renzi o qualche politico locale, si rassegni – dicono -. Conta più la “sovranità popolare” della loro opinione. Se l’amministratore unico di LRH è favorevole alla privatizzazione, cosa acclarata da diversi documenti, faccia la cosa più coerente, si dimetta, la sua opinione non rappresenta la volontà della maggioranza degli Italiani e non è nemmeno stato eletto ma solo nominato. Chissà perché riesce a condizionare i Sindaci che lo eleggono? La nostra non è avversione a Matteo Renzi, a politici locali o a Vittorio Proserpio. Semmai sono loro che avversano la volontà dei cittadini italiani e, noi, questo lo contrastiamo. Se qualcuno ritiene di utilizzare beni, non suoi ma della collettività, per fare finanza o operazioni di natura diverse dalla normale erogazione dell’acqua, dalla gestione della fognatura e dalla depurazione, “stia sereno”, cercheremo di non consentirlo. Un esposto alla Corte dei Conti lo abbiamo già fatto, ci sono altri organismi che possono e devono tutelare i cittadini. Ci sono anche i cittadini che sono silenti ma sono anche stanchi”.

acqua naturaleE accanto alla richiesta di un chiarimento sulle tariffe dell’acqua in provincia di Lecco che sono le più care della Lombardia (2,5 volte quella di Milano e 2 volte quella di Como), il Comitato continua la sua attività di sostegno alla proposta del Comune di Merate, che a detta sua, è la più in linea con gli indirizzi referendari. “Non è un sostegno acritico ma ponderato – sottolineano -. Il nostro obiettivo è l’Azienda speciale e questa proposta che fa diventare la società di gestione del servizio una emanazione e strumento dell’Ente Locale ci convince. Lo vuole la legge ma anche l’esito referendario che vuole l’Acqua pubblica.

La proposta è strutturata per garantire un servizio che costa al cittadino il necessario per erogare il servizio e finanziare gli investimenti, che non consente la formazione di utili per costituire depositi milionari sui conti bancari o per acquistare partecipazioni in società commerciali. Insomma la proposta è strutturata per consentire tariffe più basse e, quindi, bollette meno care. La proposta prevede reali e concrete limitazioni di potere degli amministratori, non eletti dai cittadini, creando reali condizioni di “controllo analogo” da parte dei Sindaci e dei Consiglieri Comunali eletti dai cittadini”.

Fermamente contrario, invece, sull’ipotesi di un’auto candidatura di Lario Reti Holding perché “la delibera della Conferenza dei Comuni prevede il deposito di una proposta progetto indicante un percorso al quale dovrà seguire l’affidamento. La candidatura ad un affidamento nella fase di progettualità politica è un grave tentativo da parte dello strumento, la società, di condizionamento delle competenze dell’Ente Locale. Ai ruoli e competenze delle Istituzioni, sanciti dalla Costituzione e da Leggi speciali, nessuno può sostituirsi e tantomeno le società emanazione e strumenti delle Istituzioni. Com’è possibile che una società di diritto privato con vocazione commerciale condizioni le Istituzioni nella definizione delle modalità di gestione di un servizio pubblico?”.