AMBIENTE/MODELLO DI TREVISO:
GERARCHIA DEI RIFIUTI
E DIFFERENZIATA OLTRE IL 90%

contarina sala ticozzi 1LECCO – È possibile immaginare un modello di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti diverso da quello praticato nella nostra provincia, orientato all’economia circolare e al concetto di rifiuti zero? Sì, lo è, e come hanno spiegato mercoledì in sala Ticozzi alcuni rappresentanti di Contarina in una serata di approfondimento promossa dalla amministrazioni di Dolzago, Valgreghentino e dalla lista provinciale Democrazia è partecipazione, non solo è possibile immaginarlo, ma anche anche metterlo in pratica con risultati sorprendenti.

Contarina è una società pubblica, interamente di proprietà di 50 comuni veneti che opera su una parte della provincia di Treviso: è una società in house, con affidamento diretto da parte del Consiglio di bacino, l’organo di governo del territorio nella gestione dei rifiuti. “La nostra è la scelta di un territorio che ha individuato in Contarina lo strumento per portare avanti le proprie politiche – spiega Franco Zanata presidente del Cda di Contarina –. La mission che ci è stata consegnata è di non fare esclusivamente la raccolta dei rifiuti ma  anche di prenderci cura del nostro territorio trattando i rifiuti come una risorsa”.

La società serve una popolazione di più di mezzo milione di persone per 260mila utenze, fa 82 milioni di fatturato annuo e conta 700 dipendenti; opera in contesti molto diversi: dal centro storico alle zone di montagna e nell’erogazione del servizio tiene conto delle specificità di questo territorio. “All’interno del consiglio di bacino non ci sono mai state fratture politiche prosegue Zanata – le scelte fondamentali sono state fatte sempre all’unanimità, seguendo due principi fondamentali: chiudere le discariche esistenti e non costruirne di nuove e non implementare inceneritori. Un’altra regola che si sono dati i sindaci è quella di non dividersi gli utili tra i Comuni ma puntare alla riduzione del costo del servizio e ad investimenti per lo sviluppo dell’attività: questo ci ha consentito di dotarci di un pianto di selezione dei rifiuti riciclabili e di programmare il revamping dell’impianto di compostaggio”.

contarina trevisoLa società ha un rapporto molto stretto col bacino Priula, l’organo dove i Comuni sono da un lato ente di governo e dall’altro soci di Contarina: il consiglio si riunisce anche più volte al mese e indirizza ogni decisione che riguarda il servizio. In questo modo, grazie alla collaborazione e allo spirito di fiducia dei sindaci, si riesce ad ottenere lo stesso standard in tutto il territorio, sia in termini di tariffa sia in quelli di qualità. “Il nostro punto di riferimento – sottolinea il presidente di Contarina – è la gerarchia dei rifiuti che vede per prima la prevenzione e solo alla fine l’incenerimento, e in mezzo la riduzione, il riuso, il riciclo, il recupero e lo smaltimento. Per portare avanti la nostra politica investiamo in educazione ambientale, facciamo molta informazione, coltiviamo un rapporto diretto con la cittadinanza e facciamo formazione anche alle attività economiche oltre che alla famiglie”.

Il risultato? I Comuni dove i rifiuti sono gestiti secondo questo modello hanno raggiunto mediamente l’85 per cento di raccolta differenziata con alcune realtà che hanno superato il 90, con vantaggi ambientali, sociali (la raccolta differenziata richiede più manodopera senza aumentare i costi) ed economici. “Il rifiuto – conclude Zanata – è una risorsa, soprattutto per un Paese come il nostro che dipende dall’estero per il reperimento delle risorse prime. Serve però coerenza e coraggio nelle scelte politiche”.

contarina sala ticozzi 2A spiegare come funziona operativamente Contarina è il direttore Michele Rasera: “Contarina non fa la raccolta differenziata, quella la fanno i cittadini, ma dà un servizio che agevola la raccolta differenziata, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per renderla appetibile per il cittadino. Infatti il primo obiettivo è ridurre i rifiuti, il secondo è gestire quello che diventa rifiuto”.

Quello di Contarina è un modello che si basa su due principi: la raccolta porta a porta e la tariffazione puntuale. Compresi nel servizio offerto ci sono anche la realizzazione degli eco-centri, lo spazzamento delle strade, il servizio di pulizia del territorio, la raccolta foglie, il servizi di mercato, la consegna dei sacchetti, la tariffa agevolata per chi ha in casa bambini o anziani (e quindi ha pannolini o pannoloni da smaltire), l’educazione nelle scuole, la ricerca e lo sviluppo, la pulizia dei corsi d’acqua, l’accantonamento per insoluti, la bonifica discariche post mortem, la bonifica dei siti inquinati, la cura dei centri storici. Il costo per tutto questo? 109 euro ad abitante all’anno con una tariffa che si compone di una quota fissa e di una variabile calcolata sul numero di svuotamenti del sacco del residuo.

Dal 2012 al 2017 il secco è diminuito da oltre 62mila tonnellate a 24mila – spiega Rasera – con il 95 per cento di soddisfazione dei cittadini. A Treviso c’era il 56 per cento di raccolta differenziata, il primo luglio 2014 è arrivato il porta a porta con la tarip e alla fine dell’anno la raccolta differenziata è arrivata al 72 per cento, nel 2015 all’85”.

E Lecco? A fare un confronto è Gianni Gerosa del Coordinamento lecchese rifiuti zero: “Silea e Contarina sono entrambe società in house: la prima serve 90 Comuni con poco più di 300mila persone, la seconda 50 con 554mila utenti. Contarina ha 630 dipendenti, e nel 2015 un fatturato di 80 milioni con uno di utile, Silea dà lavoro a 150 persone, nello stesso anno ha fatturato 42 milioni di euro con un utile di poco superiore ai 600mila euro. A Lecco produciamo 152mila tonnellate di rifiuti all’anno di cui 60mila è indifferenziato, nel trevigiano sono 206mila con un residuo di 30mila; per il futuro? Contarina ha l’obiettivo di raggiungere il 96 per cento di raccolta differenziata entro il 2022, mentre Silea, secondo una dichiarazione del presidente Mauro Colombo dovrebbe arrivare 75 nel 2030. Nella classifica dei comuni ricicloni tutti i 50 serviti di Contarina sono nei primi 500, mentre di quelli serviti da Silea non ce ne è neanche uno”.

Manuela Valsecchi