Leggo con un po’ di imbarazzo il comunicato di Emanuele Manzoni della Sinistra per Lecco.
A suo giudizio la questione della mancata affermazione del centrosinistra alle elezioni provinciali sta nel fatto numerico che i “Civici per la Provincia” non abbiano votato la coalizione di centrosinistra o non abbiano fatto accordi con essa.
Quindi, secondo Manzoni, tutti i civici sono di centrosinistra? Sono civici solo se votano per il centrosinistra diversamente non lo sono?
Una teoria un po’ bislacca che fa a pugni con il fatto che il civismo non è una identità territoriale assimilabile ai partiti politici, ma un presidio del bene comune al di là degli schieramenti che non è contro i partiti, ma gioca un ruolo e una opzione diversa.
Forse il centrosinistra farebbe bene a interrogarsi sul suo disegno dichiarato dal segretario Tropenscovino, segretario del PD provinciale, dove l’unico obiettivo insindacabile era quello di mandare a casa la presidente Hofmann. Questo non ha fatto altro che creare ancora di più maggiore coesione nel centrodestra e irritare i Civici che per la parte finale della consiliatura avrebbero gradito anche una gestione unitaria della Provincia.
Appello per Lecco che rappresenta sicuramente il movimento civico più autentico e storico della città non intende farsi fagocitate da logiche preconfezionate dai partiti, quindi suggerirei a Manzoni e company maggiore cautela nel definire il campo civico un alveo destinato, sempre e comunque, alla sinistra. Il civismo è progetto, non è un modo di far politica è la migliore politica che risponde alle esigenze dei territori e non dei partiti.
La giunta di Lecco farebbe bene a interrogarsi di più sul voto emerso dalle elezioni provinciali per quanto riguarda i consiglieri comunali del capoluogo anziché ordire trame numeriche di improbabili scenari politici che vengono sistematicamente smentiti.
Corrado Valsecchi
Capogruppo consiliare
Appello per Lecco