COMO-LECCO. STOP AI TRENI OBSOLETI MA SONO A RISCHIO I 30 MILIONI DEL PNRR PER L’ELETTRIFICAZIONE

MILANO – “Ringraziamo l’assessore ai Trasporti Lucente che si è preso alcuni importanti impegni e ha assicurato che monitorerà l’andamento della linea Lecco-Como. Dobbiamo vigilare molto attentamente che i lavori previsti vadano a buon fine”, commentano così, al termine della seduta della V Commissione Territorio, infrastrutture e mobilità, Gian Mario Fragomeli e Angelo Orsenigo, consiglieri regionali del Pd, che avevano presentato un’interrogazione sul tema cui è stata data risposta stamattina.

Nell’atto i dem chiedevano all’assessore qual è la motivazione che ha indotto Trenord a scegliere di utilizzare la locomotiva ALn668 invece di un ATr; se Regione è a conoscenza del fatto che vengono ancora utilizzate locomotive obsolete; come vengono scelti i convogli che vanno a sostituire quelli danneggiati; se i treni previsti dal piano di acquisto del materiale rotabile verranno impiegati sulla linea Lecco-Como; quali sono le tempistiche relative ai lavori di elettrificazione della linea.

“Intanto, Lucente ci ha assicurato che i treni non saranno più a vagone unico, ma sempre doppio, anche nel caso di sostituzioni, per evitare che i pendolari restino a piedi. E questo significa che Trenord ha capito che serve mantenere la capienza. Anche nel caso di rotazione per manutenzione non saranno più utilizzate le locomotive obsolete, ma verranno anzi integrate. Visto l’acquisto dei 25 treni Colleoni, una parte sarà messa in funzione sulla nostra linea, migliorando la qualità del trasporto. Su questo fronte, l’assessore si è preso l’impegno e monitorerà la linea e che tutto funzioni come abbiamo chiesto”, spiegano i dem.

Rimane aperto il fronte degli interventi per l’elettrificazione. “Il problema è che rispetto a quanto detto poche settimane fa, anche il primo tratto Albate-Molteno, che era correttamente finanziato, oggi è fortemente a rischio, perché ci sono ritardi sulle autorizzazioni. L’assessore ci ha detto chiaro che è difficilmente ipotizzabile un avvio dei lavori prima del secondo semestre 2025. Ma questo ci espone al superamento del periodo di Pnrr con il rischio di perdere 30 milioni di euro. Perciò, la nuova previsione è di arrivare troppo tardi e a quel punto i soldi andranno recuperati da altre fonti di finanziamento”, aggiungono Fragomeli e Orsenigo.

Anche in questo caso, tuttavia, “pur non essendo di sua stretta competenza, l’assessore ha assicurato che monitorerà la situazione. Noi gli abbiamo chiesto che, come Regione, solleciti gli accordi con Rfi, cui spetta recuperare i 30 milioni per rifinanziare parte dell’opera. Vorremmo davvero che anche se in ritardo – l’inizio del 2028 – non ci siano altre incertezze riguardo l’elettrificazione di questa tratta”, concludono i consiglieri Pd.