“CONTROLUCE – STRADE DI VITA”,
IN MOSTRA L’ARCHIVIO MARENZI

CALOLZIOCORTE – La mostra, in programma fino al 12 novembre, è un vero e proprio tuffo nel passato di Calolziocorte attraverso l’archivio della famiglia Marenzi.

Dal 28 ottobre al 12 novembre è in corso, nello spazio espositivo “Elena Gandolfi” del Monastero del Lavello, la mostra “Controluce – Strade di Vita”, in cui viene messa a disposizione del pubblico una parte dello sterminato archivio della famiglia Marenzi, donato dalla stessa al Comune.

In attività dagli anni ’30 del ‘900 al 2016 con uno dei più importanti studi fotografici del territorio, la famiglia Marenzi ha conservato un impressionante totale di circa 50mila tra stampe, lastre e negativi ed è già stata al centro della prima edizione della rassegna, organizzata da un gruppo di ricerca capitanato dal professor Fabio Bonaiti, incentrata sullo studio e la sua attività. Questa seconda edizione è stata invece un’occasione per raccontare al pubblico gli spazi aperti e comunitari del paese, in cui si svolgeva la vita di tutti i giorni, dagli anni ’30 agli anni ’60.

La mostra si apre con uno spaccato sui quartieri e le frazioni di Calolziocorte, da Sala al Pascolo, in cui è possibile notare i piccoli e grandi cambiamenti urbanistici e chissà, magari anche riconoscere punti di riferimento nascosti ai più. Dai quartieri ci si sposta nella sezione che, tra le manifestazioni di grande devozione popolare e gli eventi pubblici, mette in mostra l’importanza dell’aspetto comunitario. Un’altra parte importante della mostra include le scene di vita quotidiana, tra lavoro, riposo, divertimenti e puri frammenti di vita. La sezione forse più singolare riguarda i veicoli e passa dai carretti degli anni ’40 alle prime auto del paese, fino ad arrivare alla celebre corriera.

La gran parte dell’archivio è ora stoccata negli spazi dell’ex C.A.G. di Calolziocorte, ma la speranza di più persone, come riportato nel taccuino in sala su cui è possibile lasciare dediche e pensieri, è quella di ritrovare un giorno la bellezza perduta di tutte queste scene dal passato in un museo o in uno spazio espositivo permanente.

Mi.C.