DAL TRIBUNALE/PICCOLI FURTI:
RUBÒ IN COMUNE E ALLA CONBIPEL,
ASCOLTATI OGGI I TESTIMONI

ladro_cassettoLECCO – Ben cinque sono i capi di accusa per cui verrà giudicato H. N. dal giudice del Tribunale di Lecco Enrico Manzi, per diversi furtarelli, tra cui un paio di cellulari sottratti da un ufficio comunale di Malgrate, un giubbino di pelle tentato di rubare alla Conbipel alle Meridiane, messi a segno nel 2011.

“Mi sono allontanata dalla mia scrivania per qualche minuto – spiega una delle parti offese, all’epoca dipendente comunale a Malgrate – e quando sono tornata entrambi i miei telefoni erano spariti. Mentre salivo le scale avevo notato un ragazzo di colore, era l’unico esterno in quel momento nella struttura, l’ho riconosciuto perché era un utente dei miei colleghi dei Servizi sociali”. A seguito di questo episodio la signora aveva sporto denuncia ma i suoi telefoni non sono mai stati ritrovati.

È andata meglio invece alla Conbipel: “È suonato l’allarme antitaccheggio e mi sono accorta di un ragazzo che scappava – racconta l’allora responsabile del punto vendita –. Ho provato a inseguirlo ma non potevo lasciare il negozio, così ho allertato la vigilanza del centro commerciale che lo ha fermato, permettendomi di recuperare la merce sottratta: una giacca di pelle che aveva nascosto infilandola sopra la propria”.

A riconoscere l’imputato anche un ragazzo marocchino di 23 anni che all’epoca era stato avvicinato in stazione proprio dal presunto ladro, il quale aveva cercato di vendergli un Nokia. “Mi aveva assicurato che non era un telefono rubato, che era suo e lo vendeva per bisogno di soldi. Però non c’era la scatola e non mi sono fidato”.

Il processo continuerà ad aprile con le deposizioni degli altri testimoni.

M. V.