IL FASCINO DEGLI INTELLETTUALI
RACCONTA LA MOSTRA MILANESE
SU LEONARDO DA VINCI

LECCO – Con l’avvicinarsi dell’esposizione internazionale Il fascino degli intellettuali non ha perso l’occasione per dare il benvenuto e raccontare  la mostra Leonardo 1452 – 1519Il disegno del mondo, definita “la più grande e importante mai dedicata al grande maestro”, realizzata in occasione di Expo che avrà come protagonista Leonardo da Vinci, che qui trascorse un ventennio della sua vita.

Inaugurata il 15 Aprile scorso, anniversario della nascita del grande artista, la mostra è stata ideata da Palazzo Reale e Skira editore e curata da Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio, due tra i più importanti studiosi dell’opera di Leonardo. Hanno collaborato a realizzarla numerosi musei, biblioteche e collezioni private, che hanno dato in prestito alcuni dei capolavori su cui si impernia la mostra: il British Museum e la Royal Collection di Windsor (la collezione privata dei reali d’Inghilterra), la National Gallery of Art di Washingtonil Museo del Louvre, la Galleria Nazionale di Parma, la Galleria degli Uffizi di Firenze e, last but not least, la Biblioteca Ambrosiana, che ha acconsentito all’esposizione di ben trentotto fogli del Codice Atlantico. Molti di questi prestiti, peraltro, torneranno alla loro sede piuttosto presto; consigliamo, dunque, a chi volesse godere appieno di tutto ciò che questa mostra può offrire di visitarla entro la fine di Maggio.

Madonna_DreyfusIl percorso si snoda seguendo in parallelo la biografia e le tematiche a cui si rivolse Leonardo durante tutta la sua vita di artista, ma un posto di primo piano è riservato, come si intuisce dal titolo stesso, al disegno. Prima di iniziare, il visitatore è invitato a liberarsi della prospettiva con cui di solito si guarda a Leonardo, un genio unico “sorto dal nulla”. Come viene spesso ribadito, Leonardo è sì un genio, ma è anche figlio del suo tempo: per questo grande importanza riveste il confronto con i suoi contemporanei, da Andrea del Verrocchio, suo maestro negli anni giovanili a Firenze, a Paolo Uccello e Botticelli, nonché i rapporti con le personalità più in vista dell’epoca, come Francesco Sforza e Ludovico il Moro. Attraverso i disegni si coglie poi un altro aspetto di Leonardo: quello dell’artista che prova e riprova ogni singolo particolare in diverse forme prima di trasportarlo sull’opera definitiva e che, alle volte, fallisce.

Non a caso, Leonardo è uno degli artisti dei quali si è conservato il maggior numero di disegni e taccuini di appunti – basti pensare che il solo Codice Atlantico, il più famoso dei suoi quaderni, ma non l’unico, raccoglie mille fogli e quasi duemila disegni. Questi due particolari ci presentano un Leonardo più “umano” di quello a cui siamo abituati: ed è attraverso questo percorso di apprendimento, ricerca, tentativi e studio che la mostra ci conduce.

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