LECCO – ‘Grazie Giorgia!’ e ‘Forza Luigi!’. Sono le scritte che hanno trovato ad attenderli nell’atrio, eccezionalmente addobbato a festa, i due protagonisti dell’evento svoltosi mercoledì mattina presso l’Istituto ‘G. Parini’ di Lecco. Oltre al fatto di essere campioni di canottaggio, ad accomunare Giorgia Pelacchi (finalista olimpica nell’8+ a Parigi) e Luigi Festorazzi (argento ai campionati europei e mondiali nella categoria junior la scorsa estate) è proprio il percorso affrontato come studenti sui banchi dell’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing dell’Istituto di via Badoni.
Un’esperienza, quella della scuola superiore, conclusasi con il diploma conseguito nel 2017 per Giorgia, 26 anni, oggi iscritta alla facoltà di Scienze politiche e in forza alla Società Fiamme Rosse dei Vigili del Fuoco, e attuale per Luigi, 18 anni, che frequenta quest’anno la classe quarta.
L’iniziativa di averli a scuola, nella loro scuola, in un’occasione speciale in cui festeggiarli, ma anche far conoscere a una platea di adolescenti e giovani le loro esperienze personali così significative, è nata anzitutto dalla volontà di tributare un riconoscimento all’alto valore formativo dello sport, nella consapevolezza che l’istituzione scolastica italiana, purtroppo, non brilla per capacità di recepire le esigenze degli studenti atleti di alto livello e supportarli in maniera personalizzata nel loro percorso di studio.
Ne è scaturita una preziosa opportunità formativa per l’uditorio che li ha accolti calorosamente e ha ascoltato con palpabile emozione i loro interventi. Un racconto a due voci dipanatosi per un’ora abbondante, scandito dalla proiezione di alcuni video e dalle domande precedentemente raccolte dagli alunni presenti in sala, attraverso le quali i due protagonisti hanno ripercorso i vissuti che li hanno visti crescere come atleti e come persone, senza remore e senza retorica. Nelle loro risposte hanno confermato, se ce ne fosse stato bisogno, come lo sport rappresenti una straordinaria palestra di crescita valoriale, educando alla fatica in quanto condizione necessaria per raggiungere i propri obiettivi, insegnando a convivere con le sconfitte per farne il punto di partenza dal quale inseguire nuovi traguardi, senza perdere la capacità di divertirsi anche quando si arriva a competere ai massimi livelli, perché, è stato detto, “nel momento in cui ci si rende conto di non divertirsi più nel fare sport bisogna domandarsi seriamente se sia il caso di continuare”.
Tra i passaggi più coinvolgenti, quelli in cui è stata sottolineata l’emozione indescrivibile di gareggiare indossando la divisa della nazionale, con la consapevolezza e l’orgoglio di rappresentare un intero Paese. Non sono poi mancati riferimenti a temi di stretta attualità nel mondo dello sport professionistico, dall’opportunità di seguire diete studiate per ottimizzare le performance alla remunerazione degli atleti, alle fragilità, a volte insospettabili, con le quali questi ultimi devono fare i conti, imparando a gestire le crisi cui espone l’ansia da prestazione senza vergognarsi di farsi aiutare da professionisti competenti. Si è tra l’altro evidenziata da parte di entrambi i giovani campioni l’importanza di non rinunciare a conseguire un titolo di studio che possa permettere di realizzarsi professionalmente nel futuro, quando la carriera sportiva sarà giunta a compimento.
Sport e vita si sono così intrecciati, e immancabilmente sovrapposti, in questa lezione speciale, risultata particolarmente interessante e arricchente per la platea, in cui erano seduti una rappresentanza di diverse classi dell’Istituto, docenti attualmente in servizio presso il Parini insieme ad ex insegnanti venuti a festeggiare la loro ex alunna e due dirigenti emeriti, Antonio Perrone e Carlo Cazzaniga.
All’incontro svoltosi nell’aula magna è seguito nell’atrio l’abbraccio che l’intera comunità scolastica ha stretto intorno ai propri campioni, con la consegna dei mazzi di fiori e delle foto con dedica. All’ottima riuscita dell’iniziativa ha fornito un contributo decisivo il lavoro preparatorio svolto con entusiasmo e dedizione nelle scorse settimane dagli alunni della 4 A Afm, la classe di Luigi Festorazzi, sotto la guida di Massimo Ripamonti, principale ideatore e artefice dell’organizzazione dell’evento. Fondamentale anche il sostegno della dirigente Raffaella Maria Crimella, che ha fin dall’inizio creduto nell’iniziativa: “Abbiamo voluto onorare i valori che, come educatori, crediamo contino nello sport come nella vita, e omaggiare questi nostri alunni come meritano per averci resi orgogliosi di loro”.