IL RACCONTO DI CARLO VARESI: “LE AVVENTURE DI MORSICONE”, 3ª PUNTATA

Le avventure di Morsicone
di Carlo Varesi*

Terza puntata

Il sole calava e i raggi di luce filtravano sempre meno fra i rami delle piante del bosco.

Morsicone si sentiva pago della prima uscita con il suo amico Raoul e voleva tornare a casa, ormai era sera.

Lo disse a Raoul e questi annuì.

Si incamminarono così per la strada del ritorno e incominciarono a parlare.

Raoul disse: “Caro Morsicone, ti è piaciuta questa nostra prima uscita oltre il giardino?”

“Sì” ribadì Morsicone. “E penso di aver cominciato a capire delle cose, può darsi anche scontate, ma per me importanti”

“Se vuoi parlamene” chiese Raoul.

“Sì, ad esempio ho capito che prima di andare oltre il giardino vivevo nella paura, nel dubbio. Ero alla costante ricerca di un qualcosa. E per trovare questo bastava semplicemente andare nel bosco. Ma questa cosa mi metteva inquietudine” spiegò Morsicone.

“Insomma, vivevi male” sintetizzo Raoul.

“Tantissimo. E poi ho visto che basta avere un briciolo di coraggio per riuscire a cambiare completamente le cose e la visione di queste.

Addirittura fare un piccolo passo incontro alle tue paure ti può cambiare la vita.

Perché potresti capire che questo paure non esistono, sono solo tue fantasie e limiti che ti poni per non voler andare oltre.

Oggi ho capito soprattutto questo, il non aver più paura dei miei fantasmi” spiegò Morsicone.

Raoul ascoltò in silenzio. E poco dopo disse all’amico: “Caspita, sei diventato molto saggio. Vedo che andare oltre il giardino ti ha fatto molto bene.

Siamo solo alla prima uscita ed hai già capito una cosa fondamentale: saper distinguere la paura reale da quella creata dai fantasmi.

Avevo in mente di presentarti fra qualche giorno un mio caro amico del bosco, ma penso che i tempi siano già maturi affinché tu lo conosca.

Si tratta di Giacomo il volpone. Un’autorità nell’essere molto saggio e con un’esperienza di vita unica.

Se vuoi lo invitiamo a casa tua domani”.

Morsicone era entusiasta per quello che gli aveva detto Raoul. E accettò di poter conoscere Giacomo il Volpone.

“Sì, ho capito anche che la saggezza arriva solo con l’esperienza. E questa si acquisisce con il coraggio di voler affrontare il nuovo. Tutto questo non te lo regala nessuno” disse Morsicone.

E, passo dopo passo, erano arrivati al giardino, alla casa di Morsicone.

“Raoul, come d’accordo ti fermi qui, da me. A dormire” ribadì il gattone.

Raoul annuì. Si sarebbe fermato.

Mangiarono, si sistemarono e andarono a letto.

Morsicone si era talmente calato in quanto successo durante la prima uscita oltre il giardino che già fantasticava imprese mirabolanti, ai confini del mondo.

Sentiva di non avere più limiti.

Raoul capì lo stato d’animo dell’amico e gli disse: “Non esagerare con la fantasia, tieni i piedi per terra.

Quello di sopravvalutarsi è un errore che potrebbe costarti molto caro. Pensa all’uscita di oggi senza perdere di vista la realtà. Facciamo un passo alla volta. Ho visto che vai e apprendi bene. Per il momento non voler andare oltre. E ricordadi che questo è fondamentale.

E poi una cosa, Morsi. Mi vuoi parlare della tua famiglia umana?”.

Ma Morsicone si era già addormentato profondamente, sognando per la prima volta i colori della libertà.

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*Carlo Varesi vive a Uggiate Trevano (CO), dove si è trasferito anni fa, proveniente da Milano.
Ama scrivere, ha pubblicato due libri e vinto diversi concorsi letterari.

Le avventure di Morsicone è uno dei racconti dell’autore ambientati sul lago di Como.

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