IMMAGIMONDO: GRANDE ATTESA
PER IL WEEKEND CONCLUSIVO

LECCO – Dalla mostra “Africa Blues”, fotografie dal Mozambico che raccontano la crisi climatica, al focus sulla storia dell’immigrazione illegale in Europa, dalle conseguenze del fast fashion ai falsi miti identitari. E ancora reportage, luoghi di confine e uno spettacolo che racconta “una storia armena”. Venti appuntamenti per il fine settimana conclusivo di “Immagimondo”, che il 21 e il 22 ottobre porta “Il Mondo a Lecco”. Racconti e proiezioni con al centro il viaggio, certo, ma anche approfondimenti su grandi temi del presente per una manifestazione promossa da Les Cultures OdV, aperta lo scorso 13 di ottobre e ora pronta a entrare nel suo weekend interamente lecchese.

Ad aprire la ricca due giorni conclusiva è l’inaugurazione della mostra “Africa Blues”, allestita fino al 29 in piazza XX Settembre grazie alla collaborazione di WeWorld. In programma per sabato alle 14:45 (nella sala conferenze di Palazzo delle Paure), infatti, l’apertura ufficiale di un’esposizione che presenta il lavoro di Giulia Piermartiri ed Edoardo Delille dedicato al Mozambico, uno dei Paesi più vulnerabili dal punto di vista climatico. Siccità, alluvioni e tempeste improvvise si alternano e si ripetono ogni anno, colpendo e distruggendo interi villaggi e compromettendo il raccolto agricolo. Un allestimento che propone, qui, venti scatti che mostrano i peggiori effetti della crisi climatica sul paese, proiettati sui volti, sulle case e sulle attività degli abitanti della capitale e dell’isola di Inhaca.

Alle 15, nella Sala Conferenze di Palazzo del Commercio, l’appuntamento è con Gabriele Del Grande, per oltre dieci anni reporter sul tema delle migrazioni tra Africa e Europa e fondatore del primo osservatorio sulle vittime della frontiera: Fortress Europe. In dialogo con il direttore di Altreconomia Duccio Facchini, Del Grande parlerà del suo libro “Il secolo mobile. Storia dell’immigrazione illegale in Europa”, edito da Mondadori.

Alle 15:30, al piano terra di Palazzo delle Paure, lettura animata e laboratorio per bambini dai 4 ai 6 anni ispirato al libro “La scatola gialla” di Pieter Gaudesaboos, in programma anche per domenica alle 16:30 (quota di partecipazione 5 euro da versare in loco. Prenotazione obbligatoria: immagimondo@lescultures.it, specificando a quale dei due appuntamenti si vuole partecipare), mentre alle 16.30 si sale in Sala Conferenze per la presentazione di “Geografia di un viaggiatore pavido” (Laterza Editore) di Luigi Farrauto, PhD in design, cartografo e autore di guide Lonely Planet. Un libro, quello al centro dell’evento, scritto con lo spirito di chi viaggia per spogliarsi delle paranoie, fobie, idiosincrasie, invitando il lettore a scoprire un mondo dove sentirsi meno soli e senza più paure.

In contemporanea, ma dalle 16:30 nella Sala conferenze del Palazzo del Commercio, il fondatore di Slow Fiber Dario Casalini dialoga con Duccio Facchini sul tema “La rotta della moda. Cambia stile per cambiare il mondo”: un approfondimento che rifletterà sui danni provocati dal fast fashion e da capi economici, alla moda ma dannosi per l’ambiente e per i lavoratori.

Si torna nella Sala Conferenze di Palazzo delle Paure, invece, alle 17:45, quando è in programma la presentazione di “The River Journal” con M. Di Nonno e N. Fontana, progetto di giornalismo multimediale che esplora l’attualità attraverso i grandi fiumi del mondo. Lontani dai riflettori, i corsi d’acqua offrono una prospettiva privilegiata per comprendere la relazione fra l’uomo e la natura e quella fra l’ambiente e l’identità di chi lo vive.

Alle 18, nella Sala Conferenze di Palazzo del Commercio, il racconto di viaggio di ThisAvventura (ossia Carlo, Marco e Vittorio, amici di una vita) “Il giro d’Italia in Graziella”, mentre alle 21 si raggiunge lo Spazio Teatro Invito per lo spettacolo “Garò. Una storia armena” (regia di Giuseppe Di Bello), interpretato da Stefano Panzeri. Una pièce che porta in scena la storia del giovane Garabed Surmelian, della sua famiglia e della vita a Shevan, piccolo villaggio armeno di montagna, dove tutto scorre ancora con i tempi dettati dalla natura e da riti antichi. Attraverso le parole di un Meddah, narratore della tradizione, si ripercorreranno nascita, riti di passaggio, giochi, feste, ma anche ansie e paure di un popolo su cui incombe la folle minaccia di una giovane classe dirigente turca nazionalista (biglietti: 12 euro, in prevendita su www.eventbrite.it. I biglietti rimanenti saranno acquistabili presso la biglietteria del teatro la sera dell’evento).

La giornata di domenica prende il via la mattina alle 11 (Sala conferenze Palazzo delle Paure) con la presentazione dei progetti di cooperazione 2023 del Comitato Lecchese per la Pace e la Cooperazione tra i Popoli. Ricchissimo, invece, il pomeriggio, a partire dall’incontro delle 14:15 (sempre a Palazzo delle Paure) con lo scrittore Angelo Zinna, che in dialogo con il videoreporter Marco Carlone racconterà il suo viaggio in Azerbaigian e svelerà come avviene la produzione di una guida di viaggio dedicata a un luogo controverso e ancora poco trafficato.

Doppio appuntamento alle 14:30: innanzitutto, a Palazzo del Commercio, la presentazione del libro “La locanda ai margini d’Europa” di Enrico Maria Milič (Bottega Errante Edizioni), storia di amore e resistenza della famiglia Devetak, che da 150 anni accoglie il mondo intero attorno a una tavola, su un Carso aspro e duro. Dialoga con l’autore lo storico Alessandro Cattunar. In Sala don Ticozzi, invece, spazio alla proiezione del film documentario “Dodici di noi”, alla presenza dei registi Manuela Boezio e Federico Scienza. Un lavoro, il loro, che porta in un Trentino-Alto Adige in cui nuove minoranze irrompono nella rigida divisione tra italiani e tedeschi: vite parallele e apparentemente inconciliabili raccontano di un cambiamento sociale in atto.

Mentre alle 15 (sempre al Piano Terra di Palazzo delle Paure) è in programma una nuova lettura animata per bambini dai 6 agli 11 anni (a cura dell’associazione “Leggere per gioco” e dal titolo “Paese che vai, sapori che trovi”. Prenotazione obbligatoria: immagimondo@lescultures.it), alle 15:45 (nella sala conferenze dello stesso palazzo) si viaggia in treno verso Istanbul grazie al racconto del fotografo e videomaker Marco Carlone e del giornalista del Touring Club Tino Mantarro.

Da non perdere, poi, i due incontri delle 16: Palazzo del Commercio ospita Alberto Grandi, celebre per aver coniato l’espressione Denominazioni di Origine Inventata e per aver approfondito i falsi miti identitari. In dialogo con il Professore Associato di Diritto Romano e Diritti dell’Antichità all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo Michele Antonio Fino, Grandi ripercorrerà la storia della cucina italiana e porrà l’accento sulla distinzione tra verità e narrazioni pubblicitarie. Allo stesso orario, ma in Sala Don Ticozzi, tocca anche alla proiezione del documentario “La terra mi tiene” di Sara Manisera e Arianna Pagani, due storie che si intrecciano seguendo il ciclo delle stagioni e la vita di un chicco di grano, dalla semina alla mietitura nell’anno della pandemia, interrogandosi sul passato, sul presente ma soprattutto sul futuro della terra da lasciare ai propri figli.

Dopo il “Viaggio fotografico nella biodiversità urbana”, dialogo tra il divulgatore scientifico Francesco Tomasinelli e il redattore del Touring Stefano Brambilla fissato per le 17:15 a Palazzo delle Paure, a chiudere questa edizione di “Immagimondo” sono i due incontri fissati per le 17.30. Si tratta di “Geografia della miseria e della speranza”, chiacchierata tra Maurizio Pagliassotti (autore di “La guerra invisibile. Un viaggio sul fronte dell’odio verso i migranti”, Einaudi) e Fabrizio Gatti (autore di “Nato sul confine”, Rizzoli) in programma a Palazzo del Commercio e pensata per dare voce alle storie di chi “parte” e interrogarsi sulle responsabilità e i ruoli della società civile e della politica. In Sala Don Ticozzi, sempre alle 17:30, la proiezione del documentario “Movimento Fermo” alla presenza della regista Silvy Boccaletti. Protagonisti, qui, Giacomo, Maria e Sandro: tre personaggi che incarnano una diversa idea di montagna, figure dinamiche e sfaccettate che si muovono e smuovono gli spazi marginali dei territori alpini, prealpini e appenninici lontani da montagne-vetrina, per riscattarne le peculiarità materiali e immateriali.

Infine, c’è tempo fino al 29 ottobre per visitare la mostra “Giovani nomadi italiani” del fotoreporter, videoreporter e giornalista Bruno Zanzottera e dell’antropologa e guida sahariana Elena Dak. Allestita alla Torre Viscontea di Lecco, l’esposizione raccoglie più di trenta scatti che ripercorrono un anno di una giovane coppia che ha scelto di vivere come pastori nomadi, in viaggio con un caravan tra i pascoli alpini e la Pianura Padana. La mostra è a ingresso libero ed è visitabile il giovedì dalle 10 alle 13, il venerdì e il sabato dalle 14 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 18.