L’AVENTINO DELLE OPPOSIZIONI LECCHESI CONTRO LA “SORDITÀ” DELLA GIUNTA

LECCO – E alla fine le opposizioni del Comune di Lecco si sono riunite, in una sala secondaria di via Malpensata. Tutte: nessuna esclusa, con i loro capigruppo seduti in fila – ognuno con un argomento specifico sulla città da raccontare di fronte a tanti cittadini, alcuni rimasti all’esterno e costretti a “origliare” attraverso le finestre, perché dentro non c’era più posto.

“L’amministrazione lecchese sta andando avanti senza confronto alcuno” è  il refrain che unisce i presenti all’incontro, sia i consiglieri comunali che i cittadini. Pare proprio che e mail e pec rimangano lettera morta, senza risposte. In più le commissioni, strumento per eccellenza della gestione condivisa della cosa pubblica, secondo la minoranza sono merce rara anzi rarissima, insomma sparite dalla vita comunale.

Apre l’incontro Peppino Ciresa di Lecco Merita, dispiacendosi dell’assenza di dialogo istituzionale. Alla fine, poi è una parte di città a non venire ascoltata, sottolinea. Pure l’incontro di oggi, in altri anni e altre giunte, si sarebbe svolto in sala consiliare, ma la richiesta è stata rigettata. Ed ecco che l’assemblea si sta svolgendo in un cortile decentrato.

Nel suo modo conciliante, Ciresa si augura che il dibattito nelle sedi istituzionali riprenda, in quanto: “Dietro ogni consigliere ci sono centinaia di cittadini che meritano di essere ascoltati”.

In capo a Filippo Boscagli di Fratelli d’Italia c’è il tema della viabilità. Inizia ricordando le 1.500 firme raccolte dai commercianti della Malpensata contro il taglio dei posteggi sul lungolago. Mette in evidenza il problema del parcheggio alle Caviate, ancora lontano dall’essere realizzato, e quello vicino al Grassi – distante dai residenti del lungolago. Ricorda l’inversione della viabilità intorno al liceo Grassi, attuata senza confronto alcuno, neppure con l’azienda dei trasporti Linee Lecco, i cui autobus ora non riescono più a svoltare.

Sulla pedonalizzazione del ponte Vecchio, l’esponente di destra si chiede se sia utile mantenerla anche di sera, quando quasi nessuno passeggia sulla vecchia infrastruttura. In chiusura d’intervento chiede un piano del traffico serio, con un confronto in aula consiliare con gli assessori preposti, ma pure con gli uffici competenti. “La città ideale promessa dal centrosinistra si sta trasformando in una città incubo“.

Inaspettatamente Emilio Minuzzo di Lecco Merita svela che l’assemblea delle opposizioni pare abbia smosso le acque. Dopo un periodo di consigli comunali diradati e assenza di commissioni ecco che improvvisamente e solo oggi si prospettino due consigli imminenti e ben cinque commissioni.

A lui tocca fare il punto sul centro sportivo del Bione, considerato vittima di proroghe deleghe penalizzanti “per gli utenti e per gli atleti delle società sportivi che lì gravitano”. Cita il progetto del nuovo palazzetto e il campus delle eccellenze, che sembrano spariti. Non si lamenta il consigliere: “Avrebbero portato via spazi alle attività sportive all’aperto”.  Grande assente anche la prevista copertura della pista di atletica. Il progetto finanziato dalla Regione è andato in fumo. Infine la chiusura repentina della piscina senza preavviso.

Corrado Valsecchi spiega la grama vicenda delle sedi del Comune di Lecco. Ora sperse in otto immobili, benché ci fosse già a disposizione quello acquistato in via Marco d’Oggiono, seimila metri quadri dell’ex Politecnico che avrebbero potuto ospitare agevolmente tutti gli uffici in un unico luogo. Spesi circa 5,6 milioni di euro, per la prima tranche di lavori di ristrutturazione i soldi erano già raccolti e la seconda era a carico della Regione Lombardia. Nel pacchetto era prevista la vendita del palazzo ora sede della polizia locale e la creazione dell’hub per gli autobus in piazzetta Sassi, una volta abbattuta la parte meno nobile dell’attuale municipio.

Il tutto però è stato bloccato e fermato dal sogno di Gattinoni di trasferirsi nel palazzo dell’ex Deutsche Bank in piazza Garibaldi. Lì però la spesa pubblica sarebbe salita: 40 milioni di euro per acquisire l’edificio , a cui aggiungere i costi di sanificazione, ristrutturazione e messa in sicurezza. Molto denaro è stato speso per perizie e diagnostiche, Valsecchi lo considera talmente uno spreco d’aver sporto denuncia alla Corte dei Conti per il danno all’Erario.  “È una vergogna – ha concluso – Qualcosa di nefasto”.

Dell’hub per gli autobus in via Balicco parla nel dettaglio Cinzia Bettega della Lega. La critica più grande la indirizza al metodo: nessuna commissione per confrontarsi sulla questione con le opposizioni. “Quando deve affrontare problematiche di una certa complessità, questa maggioranza mostra una manifesta incapacità”.  E rivendica: “Le soluzioni vanno cercate, non imposte”.

Considera l’hub non rispettoso per i condomini dell’edificio di via Balicco, per la rete di servizi che insistono nella zona come la stazione ferroviaria, l’uscita della SS36, l’uscita del parcheggio con posti privati e pubblici e il transito pedonale. La consigliere leghista denuncia l’assenza di ricerche e studi d’impatto sul traffico dell’area. Tutto ciò benché l’hub in piazzetta Sassi, dopo alcuni sopralluoghi, fosse già stato validato dal tavolo di confronto tra Comune, RFI e aziende di trasporto pubblico.

Ha chiuso la serie degli interventi politici Simone Brigatti di Lecco Merita che ha guardato alle entrate del Comune, denunciando come le ultime decisioni prese dalla maggioranza abbia impattato soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione, in contraddizione con le promesse elettorali della maggioranza. Il riferimento è alla addizionale Irpef e all’aumento delle tariffe delle mense scolastiche. Brigatti ha poi ricordato  la richiesta al Politecnico di pagamento di un affitto di 100mila euro annui riferiti alle annate 2016 e 2017. L’ha definita in contrasto con la convenzione siglata a suo tempo tra Comune e Università. “Poiché siamo nel 2024 – ha aggiunto- per gli anni successivi il Comune che cosa intende domandare all’ateneo?

Un po’ tutti gli intervenuti hanno ricordato che il PNRR ha portato in città una enorme capacità di spesa che però, visto l’obbligo di realizzare tutte le opere previste entro la scadenza improrogabile del 2026, in parte verrà probabilmente persa. All’incontro, confusi tra il pubblico, sono arrivati i due consiglieri regionali lecchesi del centro destra: prima Mauro Piazza della Lega e poi verso la fine dell’assemblea delle opposizioni anche Zamperini di Fratelli d’Italia.

Nadia Alessi

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