LECCO E’ CITTA ALPINA
PER PIACERE E NON PER DENARO,
MA QUESTA COPERTA CORTA…

vittorio campioneLECCO – “Lecco città alpina non è un’iniziativa finalizzata alle entrate di denaro” spiega il vice sindaco Vittorio Campione, assessore all’Ambiente, Mobilità e Viabilità.” Questo progetto ha come obiettivo la soddisfazione dei cittadini – continua Campione -, il rilancio del turismo, l’aiuto al commercio e non il “fare cassa” per il comune”.

Correlata al titolo di “Città alpina 2013” c’è però una spesa di più 30 mila euro giustificate come pagamento delle quote associative fino al 2017 all'”Associazione internazionale Città alpina dell’anno” che assegna il titolo. Al tempo stesso il patto di stabilità blocca 46 milioni di euro che l’amministrazione comunale detiene, ma non può utilizzare per i lavori pubblici e così alla realizzazione di questa opere resta una cifra molto più esigua.

Entra quindi in ballo il discorso della “coperta troppo corta” come rispondevano ieri Antonio Pattarini, consigliere di maggioranza, e Alfredo Marelli, presidente del Consiglio comunale, agli abitanti di Chiuso che, all’incontro nei tendoni del Palio, chiedevano un intervento d’urgenza per eliminare le condizioni di pericolosità della sopraelevata del rione: di lavori se ne fanno un po’ per volta decidendo man mano gli ordini di priorità.

Lo svago dei lecchesi è dunque una di queste priorità e allora svago sia: sabato 25 maggio, alle 21, al Teatro della Società si esibirà in un concerto gratuito il “Coro Alpino Orobica” alla presenza di Bepi De Marzi, uno tra i più conosciuti ed eseguiti compositori di canto d’autore di ispirazione popolare. Il coro, nato a Varese nel 1987, è formato da 36 coristi provenienti da Lombardia e Piemonte, è diretto da don Bruno Pontalto, annovera quasi 380 esibizioni nazionali e internazionali e collabora con Simone Cristicchi nello spettacolo “Li romani in Russia“. I lecchesi hanno già potuto ascoltare il coro nella sua iniziale forma militare Coro Brigata Alpina Orobica  nel 1982 e nel 2006.

Silvia Ratti