MUSICA DESIGN E ARTE:
PAROLA AI GIOVANI ARTISTI
AL ROTARY CLUB DI LECCO

IMG_7789LECCO – Il Rotary Club Lecco Manzoni ha ospitato una serata dedicata alla musica e alla passione per l’arte, con la partecipazione della giovane cantante e musicista Gaia Banfi e di due giovani studenti del Politecnico di Milano, legati dalla comune passione per il design: Stefano Maddalon e Lucia Ratti. Ad introdurre la serata l’Hallelujah di Leonard Cohen, interpretato da Gaia Banfi, che assieme ad un minuto di raccoglimento è stato dedicato ad una persona, molto cara al Club e al mondo rotariano in genere, che è scomparsa di recente.

Gaia ha poi intrattenuto i presenti con l’esecuzione di altri brani, inframmezzati dal racconto dedicato alla nascita di un passione, che sta diventando lavoro, e dalle prospettive che offre per il futuro: “Sin da piccola ho questa forte attrazione per la musica che ho ereditato da mio papà. Già dalle elementari il mio insegnante di musica mi faceva spesso cantare da solista nel coro e questa era una delle cose che più mi dava soddisfazione. Da sempre il mio sogno è stato quello di vivere di musica e fare concerti di fronte ad un vasto pubblico, una passione che si è protratta negli anni finché non è diventata quotidianità. Ho iniziato a studiare musica quando avevo sei anni e continuerò a farlo per tutta la vita, se mi sarà possibile. Ho cercato di rendere questa quotidianità anche una sorta di “primo lavoro”, che mi è utile per finanziarmi parte degli studi. Aspiro ad una vita fatta di musica, anche se al giorno d’oggi “l’arte tutta” è sottovalutata ed è difficile che diventi un lavoro per tutti noi aspiranti artisti”.

La parola è passata poi allo studente e designer Stefano Maddalon che ha mostrato, con il supporto di video, il percorso progettuale eseguito con la giovane collega Camilla Bernardo per ottenere la loro versione della seduta “Ozio”. Ispirandosi al dondolio che accompagna i momenti del “dolce far niente” ed ai giochi per bambini, hanno creato una spirale/molla/seduta: una poltrona fuori dal comune, dalle linee essenziali e pulite, versatile nell’arredamento.

Stefano ha concluso con alcune massime di celebri artisti e designer, condivise dalla collega Lucia Ratti: “Il sogno dell’artista è quello di arrivare al museo, il sogno del designer è quello di arrivare ai mercati rionali, come diceva Bruno Munari. Un buon progetto non nasce dall’ambizione di lasciare un segno, il segno del designer, ma dalla volontà di instaurare uno scambio anche piccolo con l’ignoto personaggio che userà l’oggetto da noi progettato, come sosteneva Achille Castiglioni. È forse questa visione che ha spinto noi e tanti altri ad intraprendere la strada dei designer, a vedere questa carriera come una continua sfida e un continuo divertimento. Ci si mette alla prova continuamente, con le tecnologie, con altre persone, con altre culture, con altre forme, materiali, situazioni atmosferiche, con lo scibile! Cosa c’è di più intrigante?”.