OMICIDIO DI TORRE DE’ BUSI:
UN CAFFÉ? ECCO SPIEGATO
IL MISTERO DEL GAS APERTO

casa omicidio torre de busi 2TORRE DE’ BUSI – Ancora tante ombre attorno all’efferato omicidio di Maria Adeodata Losa, 88enne di Sogno, trovata riversa a terra in un lago di sangue dalla pronipote sabato mattina. L’autopsia ha confermato che a uccidere la donna sono state due coltellate inferte nel petto e sotto la mascella giovedì pomeriggio, è quindi caccia al killer a all’arma del delitto.

Altrettanto inquietante in queste giornate in cui gli inquirenti non parlano per non dare ulteriori vantaggi all’assassino è il particolare dei fornelli aperti. Cristina Bonacina, pronipote di Maria Adeodata, trovando il corpo della zia sul pavimento ha subito notato il forte odore di gas in casa, e col marito ha aperto le finestre prima dell’arrivo degli investigatori. Il timore era che l’autore dell’omicidio volesse far saltare in aria la casa per nascondere le tracce del suo gesto.

Tuttavia al piano superiore del civico 9 di via Piave, allettata ma lucida di mente, vi era la sorella maggiore di Maria, la novantaseienne Leonilda, risparmiata dal killer, che dopo i primi attimi di shock per lo sconvolgente destino della sorella, ha iniziato a raccontare. Ne scrive Andrea Morleo per l’edizione locale de Il Giorno.

SOGNO GIORNO - CopiaLeonilda ricorda che quel giovedì pomeriggio Maria era scesa in cucina per prepararle un caffé, e successivamente ha sentito del trambusto. Il gas potrebbe quindi essere stato aperto dall’anziana, interrotta poi dal killer, e il chiasso notato dalla sorella allettata potrebbe riferirsi alla colluttazione tra i due, fino a quelle pugnalate letali e alla fuga del killer, forse anche inconsapevole del fornello aperto.

Un racconto verosimile, ma ancora tutto da dimostrare. Le indagini nel frattempo procedono serrate, nel silenzio degli inquirenti che supportati dalle telecamere distribuite nel territorio non escludono alcuna pista.