PROCESSO GIOVENZANA: PENA SOSPESA E 5 MILIONI CONFISCATI

LECCO – Si è concluso ieri pomeriggio il lungo e complesso processo a carico di Massimo Giovenzana e Paolo Cavadini, amministratori della società Giovenzana International B.V., con una sentenza che ha inflitto a entrambi una pena di un anno e 11 mesi di reclusione, con sospensione della pena, e la confisca di 5 milioni di euro.

La decisione è stata pronunciata dal giudice Angelo Parisi, chiudendo così un procedimento giudiziario ricco di colpi di scena e durato diversi mesi.

L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato alla luce un sistema di evasione fiscale internazionale basato sul cosiddetto “Dutch Sandwich”, una strategia che prevede lo spostamento della sede legale in Paesi a regime fiscale favorevole, in questo caso Amsterdam, mentre la sede operativa resta in provincia di Lecco. Tale meccanismo avrebbe permesso alla società, attiva dal 1952 nel commercio di prodotti elettrici, di massimizzare i profitti sottraendoli alla tassazione italiana.

La Procura europea, rappresentata dal magistrato Gaetano Ruta, aveva chiesto una condanna più severa: quattro anni di carcere per i due amministratori e la confisca di oltre nove milioni di euro. Tuttavia, il giudice ha deciso per una pena più lieve e una confisca ridotta a 5 milioni di euro. I legali di Giovenzana e Cavadini, assistiti dall’avvocato Imbimbo, hanno ottenuto la sospensione della pena.