La notizia sta scuotendo in queste ore l’ambiente politico lecchese (all’insegna dell’aforisma del sommo Flaiano “La situazione è grave ma non è seria”): il dottor Giovanni Pasquini – ché così si firma negli innumerevoli comunicati – strizza l’occhio al “Patto per il Nord!”, la nuova associazione con l’esclamativo integrato che intende far la guerra al capitano Salvini.
Tra le cose gravi ma non serie c’è l’atteggiamento della Lega provinciale, nel cui direttivo siede il bimassacrato a Casargo G. Pasquini: lui sparge “like” al Patto, eversivo, ma sempre lì resta seduto. Vero che i salviniani non brillano per la rapidità di esecuzione (Grimoldi, diventato l’eretico n.1 è rimasto all’interno del partito a lungo, prima di essere accompagnato alla porta), ma fa sensazione l’erosione “dall’interno” ad opera del Giuan – senza che nessuno gli abbia ancora indicato l’uscita.
Comunque, il suddetto Pasquini (da non confondere con l’omonimo Antonio, l’alemanniano che lo ha stracciato due volte in Alta Valsassina, con esiti bulgari nelle urne), il Giuan insomma, è un po’ la manna per il giornalismo che di politica si deve occupare: un “perdente di lusso” che staziona nei partiti, malgrado se stesso; autore di una autentica impresa alla rovescia un decennio fa, quando proprio a Casargo – complice l’uscente PD Pina Scarpa – riuscì a fondere nel logo della sua (poi) sconfittissima lista elettorale i simboli di Lega e sinistra.
Salvo poi uscirsene con le ossa malamente fracassate.
Dopo avere scommesso (c’è chi dice ben diecimila euro – ma chi glieli va a chiedere?…) sulla batosta che i leghisti si sarebbero apprestati a subire quest’anno in Provincia e che invece si è rivelata una sonora vittoria alla faccia delle cassandre locali, adesso potrebbe studiare per provare (nel 2029 però) una terza scalata al municipio casarghese. Magari con il nuovo simbolo del Patto per il Nord! (con il punto esclamativo integrato) sulle insegne della lista. Gli è che, ora di allora ovvero tra 5 anni, chissà quanti partiti e partitini fuori, dentro e in mezzo alla Lega finiranno per nascere ed evolvere.
Lui però, il Giuan anzi il dottor Pasquini, siamo certi che sarà sempre lì: petto in fuori al fronte del voto. Impavido o inconsapevole delle mazzate, indipendentemente dai contrassegni.
Il Lasco
PS Si rischiava di dimenticare il primo tentativo a Casargo dell’esponente leghista: correva il 2009 e G.P. tentò la sfida alla sindaca di lungo corso Pina Scarpa (successivamente alleata, 10 anni dopo, contro l’altro Pasquini). Non andò benissimo nemmeno allora – e siccome c’era un’altra lista in gara il Giuan prese zero consiglieri. Ma tant’è. E poi ora, con il famoso Patto per il Nord!, “La speranza divampa!”. Anche quin con l’esclamativo.