Il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro identifica diverse figure che sul posto di lavoro sono chiamate a gestire gli aspetti correlati alla sicurezza: fra queste c’è il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, che deve essere nominato dal datore di lavoro e che ha il compito di coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi. È facoltà del datore di lavoro decidere di assumere in prima persona il ruolo di responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
La scelta del responsabile
La formazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione è obbligatoria per legge: ogni corso rspp è strutturato per garantire la piena consapevolezza delle norme in vigore e delle mansioni che devono essere svolte. Il datore di lavoro può individuare il responsabile all’interno del personale aziendale o al di fuori dell’azienda: nel primo caso si parla di RSPP interno, mentre nel secondo caso di RSPP esterno. Va detto, però, che la priorità dovrebbe essere quella di effettuare la ricerca all’interno, per poi propendere per una soluzione esterna unicamente nel caso in cui la prima ricerca non abbia dato esiti positivi. In tutti i casi, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione deve essere considerato un incaricato di fiducia del datore di lavoro, che ha non solo il compito di coordinare il servizio di prevenzione e protezione, ma anche quello di fornire una consulenza a proposito delle attività e degli obblighi che devono essere rispettati in tema di sicurezza sul lavoro. La designazione può essere effettuata tramite un bando o per mezzo di una circolare.
Di cosa si occupa il responsabile del servizio di prevenzione e protezione
Nel novero delle mansioni del responsabile del servizio di prevenzione e protezione ci sono la firma del documento di valutazione dei rischi e il coordinamento delle varie figure che operano per il servizio, vale a dire il medico competente, gli addetti al primo soccorso, gli addetti alle emergenze, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e gli addetti antincendio. In caso di consulenza sbagliata, il responsabile è coinvolto in prima persona.
Le attività di coordinamento
Ma in che cosa consiste di preciso l’attività di coordinamento che deve essere svolta dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione? Prima di tutto, tale figura è tenuta a interfacciarsi con le diverse figure che compongono il servizio di prevenzione e protezione, che rappresenta in un certo senso il motore della sicurezza, in modo che lo stesso possa lavorare, sia a fini di prevenzione che a fini di protezione, in maniera sinergica. Il responsabile è tenuto a prendere parte alla riunione periodica prevista dal D. Lgs. n. 81 del 2008 all’articolo 35, che ha lo scopo di pianificare gli interventi di salute e sicurezza alla luce delle problematiche riscontrate. Per quanto riguarda l’attività di consulenza al datore di lavoro, in base a quanto indicato dagli articoli 17 e 18 del decreto di cui abbiamo parlato essa comprende fra l’altro la definizione dei fattori di rischio, la formazione dei lavoratori e l’individuazione delle misure di protezione e prevenzione sulla base della valutazione dei rischi.
La riunione periodica
Ma torniamo alla riunione periodica, che merita un approfondimento. Nei contesti di lavoro in cui il personale sia costituito da almeno 15 persone, la riunione periodica rappresenta un appuntamento obbligatorio a cui devono prendere parte, oltre al responsabile del servizio di prevenzione e protezione, anche il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, il medico competente (nel caso in cui sia stato nominato) e il datore di lavoro, o al massimo un suo rappresentante. Possono partecipare anche altri soggetti, a patto che siano stati invitati dal datore di lavoro, nel caso in cui egli ritenga la loro presenza funzionale rispetto alle tematiche che verranno trattate: per esempio i programmi di informazione e formazione, i parametri di selezione dei dispositivi di protezione individuale, l’andamento delle malattie professionali e degli infortuni e l’analisi del documento di valutazione dei rischi.
Il percorso di formazione
Il percorso di formazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione si articola in tre moduli; è necessario un aggiornamento periodico da effettuare una volta ogni 5 anni della durata di 40 ore.