LECCO 2020, VERSO L’ACCORDO
TRA LEGA E CENTRODESTRA.
PAOLO GRIMOLDI: “DISPONIBILI
ANCHE A UN CANDIDATO CIVICO

LECCO – Se la Lega di Lecco non riesce a trovare la quadra verso le elezioni cittadine del prossimo anno, ci pensa allora il livello regionale. Con tanto di “salita” nel capoluogo lariano da parte del segretario lombardo del Carroccio, l’onorevole Paolo Grimoldi.

In un movimento che a livello locale è già commissariato di suo, la lunga serata leghista è parsa una sorta di ulteriore gestione “esterna” della situazione, di fronte alla necessità di definire rapidamente (il voto per Lecco 2020 è ormai a mesi) strategie, programmi e soprattutto nomi in vista di una scadenza sempre più vicina e molto sentita, da chi per 10 anni ha dovuto subire l’ “onta” di un sindaco PD in terre dove il consenso per Salvini & C. è sempre più crescente.

E allora ecco che il “commissario” Grimoldi arriva a Lecco e detta la linea. Ufficialmente, punta a un candidato leghista per Palazzo Bovara, ma la realtà sta tutta nel piano B (che invece è la scelta vera): un nome “civico vicino alla Lega” come dichiara Grimoldi a Lecco News, in sostanza il via libera all’accordo con il resto del centrodestra locale, dunque con Forza Italia e Fratelli d’Italia.

“Chiaro che non ci dispiace l’idea di un sindaco leghista – continua il segretario regionale – ma potrà essere gradito anche quello di un civico, magari appartenente a quella lista di imprenditori e commercianti che ultimamente si sono avvicinati a noi“.

Nomi che girano: Lorenzo Riva e Antonio Peccati, rispettivamente presidente di Confindustria e Confcommercio.

Ma sul secondo potrebbe esserci il non gradimento di altri partiti di quella coalizione che le parole di Grimoldi paiono prefigurare.

Un “civico” che invece disporrebbe del curriculum prssoché perfetto per mettere d’accordo tutti nel centrodestra lecchese è invece Daniele Nava – però qui da un lato non è certa la disponibilità del candidato (che già in Comune e Provincia aveva avuto modo di misurarsi con le tribù” leghiste) e dall’altro Grimoldi getta acqua sul fuoco. Ma sembra chiaro che se l’ex presidente di Villa Locatelli decidesse di offrirsi, molta parte della Lega locale sarebbe ben lieta di sostenerlo nella corsa alla poltrona di sindaco.

“Decideremo nelle prossime settimane – conclude il segretario lombardo – in ogni caso valuteremo se gli alleati avranno la volontà si condividere programmi e strategie, anche perché in particolare all’interno di Forza Italia non mancano dei ‘precedenti‘ diciamo così scoraggianti e dunque noi rimaniamo sul chi va là. Prima va trovato un accordo generale, poi penseremo ai nomi e a tutto il resto”.

Morale: la Lega ha capito che da sola, a Lecco rischia di non vincere (ancora). Ma la sua forza in termini di voti viene messa sul tavolo a mo’ di “briscola” per la scelta del candidato sindaco e di chi sarà in lista l’anno prossimo.

Un po’ una sconfessione di un gruppo dirigente che da tempo spingeva per un nome lecchese e di fede padana “doc”.

La politica impone a volte decisioni dolorose in cambio del risultato: quello che da tempo, troppo tempo specie per i leghisti, sfugge nella città manzoniana.

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