LECCO – È da poco uscito un piccolo gioiello forse anomalo visti i tempi ma proprio per gli stessi, necessario: “Valle San Martino – Una Terra di Mezzo 1977/2022” Pietro Macchione Editore, un libro di poesia ancor prima che di poesie.
L’autore, il calolziese Gene Guglielmi, è un tipo anomalo anche lui in un certo senso, da anni si direbbe essere soprattutto uno stimato architetto, con il Dna dello storico e autore di ricerche, trattati e numerose conferenze, nonché, fino alla recente pensione, docente universitario a Firenze ma è stato ancor prima e di più un poeta che come penna aveva la voce e dava voce già nella metà degli anni Sessanta al mondo giovanile e alla poesia.–
Un Poeta Beat lo è ancora oggi, dentro il tempo e dentro il cerchio che parte appunto da quando portava “I capelli lunghi” ed era un cantante di quella generazione che ha insegnato senza volerlo insegnare la libertà, la trasgressione, l’anima e lo scoprire sé stessi scoprendo il mondo, che queste, anima e mondo, fossero lontano o dietro l’angolo non aveva importanza, quello che importava era la strada.
Con evidenza per Gene Guglielmi, tutto questo importa ancora, quell’anima, quel mondo e soprattutto quella strada. 26 poesie, pennellate, tratti di luce, di quell’anima e quel mondo che questa volta sono l’alfabeto sulla strada che porta il nome di Valle San Martino.
Già la Valle San Martino quella terra di mezzo che un tempo remoto era avamposto veneziano con intorno il Ducato di Milano, che ancora è quella terra che alzando lo sguardo ha davanti le Alpi e alle spalle in fondo all’Adda, le Prealpi. Una Terra di Mezzo come la Valle San Martino è di fatto una terra d’incontro tra anima e mondo. Con dentro il bene e il male, confini e frontiere, guerre e pestilenze, dogane e contrabbando, migrazioni e transiti.
E con la poesia e le poesie di Gene Guglielmi questo piccolo gioiello anomalo e per questo ancor di più prezioso, si torna alla riscoperta di questa terra.
“Laggiù scorre il torrente/in alto il rosso castello/rompe con un nitrito l’aria/nel tempo veloce/così come/sulla morbida onda/di Venezia ero posato/ritrovo oggi ancora/la dura terra/di confine”
Valletta Bassa – Somasca, maggio 1996
Questa è solo una delle poesie che si trovano nel libro che ci racconta quello che con lo sguardo bisogna saper cogliere e con l’ascolto bisogna saper sentire. Alcune altre sono tratte dal precedente progetto “Poesie della Risacca” del 1977 che giustamente è non solo e tanto un cult quasi introvabile ma soprattutto un giovanile e già maturo sguardo di anima e mondo.
E siccome appunto una Terra di Mezzo è una Terra d’incontro oggi queste poesie, questa poesia in forma di testo, trovano naturale affiancamento le Opere grafiche dell’artista lecchese Emanuele Iob, che integrando e interagendo con la parola poetica apporta con il suo linguaggio luminoso e cupo, capace di comprendere e restituire le emozione, la consapevolezza che ci sta dentro
“Avevo la Valle davanti agli occhi e dentro il cuore” queste le parole che Gene Guglielmi confidava all’Editore quando parlava di questo progetto.
E a leggerlo e guardarlo, gli occhi e il cuore, l’anima e il mondo di Guglielmi e Iob, possono diventare, diventano anche la nostra strada.
Vale la pena camminare anche noi, come viaggiatori, viandanti, assetati e affamati del bello di una Valle da Sognare come è ancora di più oggi grazie a questo gioiello prezioso per diventare e fare diventare poesia.
T. P.