LECCO – I “Werwolf Division” erano i reparti creati dal gerarca nazista e criminale di guerra, Heinrich Himmler, per sabotare le azioni dei sovietici e degli Alleati nell’ultimo periodo della seconda guerra mondiale. E per il loro gruppo avevano scelto questo nome le dodici persone arrestate in tutta Italia perché considerate appartenenti a un gruppo di matrice suprematista, neonazista, e antisemita.
Sono stati inoltre disposti ed eseguiti altri 13 decreti di perquisizione, uno dei quali effettuato in provincia di Lecco, dove risulta abitare uno degli indagati a piede libero. Si tratta del 54enne C.M.B., con residenza a Bosisio Parini. L’uomo sembra avere un ruolo più defilato rispetto ad altri personaggi coinvolti. Ora è comunque indagato per aver condiviso in rete contenuti di matrice neonazista.
Negli atti emergono piani per un attentato alla premier Giorgia Meloni, e di un economista del Wolrd Economic Forum. Il gruppo si definiva “segreto, composto da pochi camerati validi e fedeli, pronti ad agire”. L’indagine è partita nel 2022, quando la Digos di Bologna ritrovò un volantino, diffuso sul territorio emiliano, del gruppo in cui era raffigurata l’immagine di un uomo con la cosiddetta “skullmask” (maschera con raffigurato il teschio) e armato, con accanto un simbolo nazista del sole nero e la citazione dell’estremista “nero” francese Dominique Venner: “Nulla sarà compiuto finché i germi del regime [liberale] non saranno sradicati fino all’ultima radice. Per questo bisogna distruggere la sua organizzazione politica, abbattere i suoi idoli e i suoi dogmi, eliminare i suoi padroni noti e quelli occulti, mostrare al popolo come è stato tradito, sfruttato e insozzato. Infine, ricostruire”.