I MUSICI, LA LOVERS-BAND
DI FRANCESCO GUCCINI
QUESTA SERA A “LOFFICINA”

francesco-guccini-sul-palcoLECCO – Anche se Francesco Guccini non ha più intenzione di calcare i palcoscenici, sono i musicisti che l‘hanno accompagnato nel corso della sua lunga carriera a permettere alla meravigliosa musica del poeta di continuare a risuonare dal vivo.

Al circolo culturale “Lofficina” il repertorio gucciniano rivivrà per la voce di Juan Carlos “Flaco” Biondini, chitarrista di origine argentina e compagno d’avventure del “maestrone” sin dal 1976, nonché coautore di numerose musiche. Alle tastiere e al piano ci sarà Vince Tempera, già arrangiatore nel 1970 de L’isola non trovata e da allora, tra infiniti e diversissimi impegni, sempre più spesso sul palco con il cantautore di Pavana.

Successiva, ma pur sempre trentennale, la presenza di Antonio Marangolo (sax e tastiere) negli album e nei concerti di Guccini; in ultimo, col nuovo millennio, ai musicanti di supporto al “vate” si aggiunge Pierluigi Mingotti (basso). Alla formazione che ha accompagnato l’artista sino a L’ultima Thule manca il batterista Ellade Bandini, sostituito ne “I musici” da Ivano Zanotti.

L’appuntamento è per questa sera alle 21 al Circolo culturale “Lofficina” di via Gomes a Maggianico. Ingresso 10€ senza tessera.

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musici_sacco_QQQCarissimo Francesco,

i musici che furono per te ciò che Dean Martin fu per Jerry Lewis, Kit Carson per Tex Willer ma soprattutto Gianni per Pinotto, non sono presenti a questa conferenza in cui ci darai licenza di diffondere ancora le tue canzoni dal vivo.

Ce ne cale assai ma, come Brancaleone da Norcia, porteremo, con il tuo viatico che fa di noi non una cover-band ma una lovers-band, note e parole della tua produzione immensa fin nelle Terre Sante.

E lo faremo sanza la mamma, sanza mutanda, sanza la branda, sanza calzari, sanza dinari, sanza pagnotta, sanza la brocca e sanza la gnocca anche se, sugli ultimi due punti, la brocca e la gnocca, non tutti sono d’accordo.

Suonando e cantando L’ultima thule e i tuoi brani storici sarà nostro dovere diffondere, oltre alla musica, quello spirito che abbiamo sempre ammirato in te; uno spirito permeato di distacco e autoironia che ci farà sempre pensare, come hai fatto tu, che tutto questo non è una cosa seria perché aveva ragione tua madre: un laureato vale più di un cantante e, tra di noi, di laureati non se ne sono mai visti”.

Un caro abbraccio e grazie di tutto dai tuoi musicisti.