CALOLZIOCORTE – È stata cancellata dalle fiamme la “baracca dei pescatori“, l’edificio costruito abusivamente sulle rive dell’Adda che da decenni era un punto di ritrovo per gli anziani della zona, teatro di tante partite a carte e pomeriggi in compagnia.
Situata dopo il termine di Via alla Stanga, la baracca era stata costruita negli anni ’60 da un tale Cavalli, da qui la denominazione “Al Cavallo Stanco“; la struttura, edificata senza permessi su un terreno di proprietà del demanio, era poi passata di mano agli affittuari dell’area, fino agli anni più recenti in cui era mantenuta in piedi dai pensionati che lì si ritrovavano in primavera ed estate per passare il tempo e curare la zona. La baracca, grazie a loro, era resistita ad un altro incendio che nel 2018 ne aveva distrutto una parte (foto a destra); negli ultimi mesi però, con la mancanza di pensionati che la frequentassero, il luogo di socialità si era svuotato e stava iniziando a versare in uno stato di progressivo abbandono.
Le criticità della struttura erano note all’amministrazione, a seguito dei controlli effettuati dalla Forestale sulle rive dell’Adda nell’agosto 2023: i carabinieri avevano infatti accertato che la struttura, oltre che abusiva, era anche stata costruita in un’area a rischio esondazione, con probabilità addirittura di incendi, e che la copertura edificata dai costruttori originari, in vetrocemento, poteva contenere amianto. Ad evidenziare in particolare il fatto che la baracca fosse una pericolosa alternativa alla mancanza di luoghi di socialità autorizzati dal Comune era stato il capogruppo di Cambia Calolzio Diego Colosimo, che in quello stesso periodo aveva invocato il rispetto delle regole chiedendo però un’alternativa all’amministrazione del sindaco Marco Ghezzi.
Da qui la necessità di determinare il reale proprietario di un’area la cui competenza “rimbalza” tra il Comune di Calolzio e il Parco Adda Nord; i due enti ora dovranno capire a quale dei due toccherà la rimozione dei resti della storica struttura.
Michele Carenini