LAVORO: A LECCO SALGONO LE ASSUNZIONI, MA CALANO GLI INDETERMINATI

MILANO – I dati sul mercato del lavoro in Lombardia, secondo i dati INPS evidenziano nei primi nove mesi del 2024, un saldo positivo (+106.799) complessivo tra nuove assunzioni e cessazioni. Questo dato, però, conferma una crescita quasi esclusiva dei contratti precaricon una drastica riduzione delle opportunità stabili e a tempo indeterminato. Inoltre, i dati provinciali confermano dinamiche territoriali eterogenee, che mettono in luce le difficoltà strutturali di alcune aree della regione.

“I numeri ci raccontano una realtà preoccupante – evidenzia Salvatore Monteduro, segretario confederale UIL Lombardia – . La diminuzione dei contratti a tempo indeterminato (-4,82%) e il forte saldo negativo per questa tipologia contrattuale (-58.365) dimostrano un mercato sempre più frammentato e dominato da contratti precari. Questo modello non garantisce futuro né stabilità per i lavoratori e le loro famiglie. Il recente DDL Collegato al Lavoro, ora in vigore, aggrava ulteriormente questa situazione, ampliando le possibilità di abuso dei contratti stagionali e di somministrazione. Le conseguenze di queste scelte politiche sono allarmanti.”

Di seguito una sintesi del confronto tra nuove assunzioni e cessazioni per provincia, evidenziando il saldo complessivo e i dettagli per tipologia contrattuale. La tabella evidenzia chiaramente come la crescita sia trainata principalmente da contratti a termine e intermittenti, con significative riduzioni nei rapporti stabili:

Provincia

Saldo Totale (2024)

Tempo Indeterminato

Contratti a Termine

Apprendistato

Stagionali

Somministrazione

Intermittenti

Lecco

+2.853

-1.698

+3.176

+321

+378

+192

+484

Milano

+48.809

-18.599

+49.247

+6.294

+873

+668

+10.326

Bergamo

+9.982

-6.540

+12.969

+1.522

+207

+485

+1.339

Brescia

+17.216

-9.262

+16.806

+1.842

+5.630

+1.250

+950

Como

+7.428

-4.620

+7.031

+644

+2.963

+239

+1.171

Cremona

+3.279

-1.896

+3.377

+301

+309

+876

+312

Lodi

+1.995

-816

+1.966

+189

+175

+283

+198

Mantova

+4.165

-2.625

+4.727

+501

+294

+910

+358

Monza Brianza

+5.032

-4.299

+7.351

+889

+151

+396

+544

Pavia

+2.632

-2.525

+5.029

+255

+58

-568

+383

Sondrio

-2.426

-864

+1.577

+220

-3.165

+145

-339

Varese

+5.834

-4.621

+7.667

+846

+604

+430

+908

Questi dati mostrano chiaramente le forti discrepanze territoriali. Province come Milano e Brescia beneficiano di saldi positivi trainati da contratti precari, mentre Sondrio registra un saldo negativo, evidenziando difficoltà strutturali nell’attrarre e mantenere occupazione.

Il collegato prevede anche l’eliminazione di limiti percentuali per l’uso di contratti di somministrazione, incentivando ulteriormente la flessibilità a scapito della sicurezza occupazionale. Queste misure rappresentano un grave passo indietro per il diritto al lavoro dignitoso, compromettendo le basi per un mercato del lavoro equilibrato.

“Le nuove disposizioni normative – continua Monteduro –  amplificano la precarizzazione del mercato del lavoro. L’estensione delle attività stagionali e la deregolamentazione della somministrazione aprono la strada a un uso indiscriminato di contratti precari, minando i diritti dei lavoratori e riducendo le prospettive di stabilità. La crescita del lavoro precario alimenta disuguaglianze sociali e incertezza economica. Non possiamo accettare che il futuro dei lavoratori lombardi sia caratterizzato da precarietà e instabilità. È necessario un cambio di rotta immediato: il lavoro stabile deve tornare al centro delle politiche occupazionali, non come promessa, ma come realtà concreta”.