PROGETTO ‘A.M.AL.PI.18’:
ITALIA E SVIZZERA INSIEME
PER L’AMBIENTE ALPINO

LECCO – L’interconnessione e la cooperazione transfrontaliera tra diverse aree geografiche sono fondamentali per affrontare le sfide comuni e promuovere uno sviluppo sostenibile e il benessere delle comunità coinvolte. Un progetto che si distingue per il suo impegno nel promuovere la collaborazione tra Italia e Svizzera è l’A.M.AL.PI.18, finanziato dal programma di cooperazione Interreg V-A Italia Svizzera, Asse 2 – Valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.

Oltre al Polo territoriale di Lecco – Politecnico di Milano, il progetto vede coinvolti la Comunità montana della Valchiavenna (capofila italiano) SUPSI – Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (capofila svizzero), l’Associazione Italo-Svizzera per gli Scavi di Piuro, il Comune di Piuro, Fondazione Politecnico di Milano, Regione Lombardia, l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Milano Bicocca, il Comune di Bregaglia, Regione Moesa, il Cantone Ticino – Sezione Forestale Cantonale e l’Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino.

L’iniziativa mira a favorire la cooperazione territoriale per la protezione dell’ambiente alpino e il miglioramento della qualità della vita delle comunità locali. Le attività promosse dal progetto sono rivolte all’approfondimento delle conoscenze del territorio attraverso studi mirati che consentano da un lato di definire i caratteri geologico-tecnici che predispongono la Valchiavenna, la Val Bregaglia, la Moesa e le valli del Ticino al dissesto, dall’altro l’esaustiva conoscenza dell’evento franoso di Piuro, per la corretta fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale naturale e archeologico.

I contributi dell’unità PoliMI-Polo di Lecco, guidata dai professori Cristiana Achille e Francesco Fassi, docenti di Topografia e Cartografia presso il Politecnico di Milano, riguardano i rilievi laser scanner e fotogrammetrici a scala territoriale, la modellazione degli effetti di eventi franosi e la mediazione scientifica. Achille riferisce che “il progetto ha inoltre finanziato diversi assegni di ricerca e una borsa di dottorato, la cui tesi dal titolo ‘Digitalization and Modeling of Risk Areas at the Border Territory. Understanding the Past to Save the Future’, è stata recentemente discussa”.

A.M.AL.PI.18 è stato ideato anche per accrescere l’attrattività turistica di qualità della Bregaglia-Valchiavenna-Moesa-Ticino promuovendo una innovativa strategia di fruizione delle sue risorse naturali e culturali. Agisce in un contesto storico-paesaggistico di pregio ambientale e propone la realizzazione di un percorso geoculturale transfrontaliero a carattere scientifico-divulgativo, incentrato sul rispetto per la montagna e per la natura. Si tratta in sintesi di interventi che mirano alla promozione del turismo sostenibile attraverso la valorizzazione del patrimonio naturale e il miglioramento della fruizione sostenibile della montagna.

Il progetto ha previsto momenti dedicati alla formazione come la ‘A.M.AL.PI. WEEK 2021’ (in collaborazione con l’Ordine dei Geologi della Lombardia – accreditamento APC Aggiornamento Professionale Continuo), un corso di formazione organizzato in lezioni teoriche, seminari e attività di rilievo sul campo rivolto a studenti di Laurea Magistrale, dottorandi e liberi professionisti con l’obiettivo di fornire gli strumenti conoscitivi e pratici per l’acquisizione e l’elaborazione di dati a supporto delle analisi e dell’interpretazione di modelli per lo studio e la risoluzione di problemi geologico-tecnici, in particolare quelli legati alla stabilità dei versanti e alla caduta massi.

L’intensa attività di ricerca scientifica attivata dal progetto prevede una ricaduta concreta in termini di fruizione e divulgazione dei dati per un pubblico non necessariamente di addetti del settore. Tra i prodotti finali del progetto c’è il percorso geo-turistico denominato ‘Alpi in Movimento: dal Maloja al San Gottardo alla scoperta delle grandi frane alpine’, che mira a valorizzare le risorse naturali e culturali dei territori transfrontalieri coinvolti. Lungo tutto il percorso è in fase di installazione una segnaletica ben riconoscibile e, inoltre, un percorso digitale collegherà i differenti punti di interesse che saranno valorizzati attraverso contenuti multimediali scaricabili e fruibili da dispositivi mobili.

A.M.AL.PI. 18 si è distinto come un esempio di successo di cooperazione transfrontaliera anche attraverso la creazione di reti e partenariati duraturi tra le regioni coinvolte; a riguardo, per accrescere l’offerta turistica scientifico-divulgativa nel cuore delle alpi tra gli obbiettivi di progetto, c’è la realizzazione di un ‘Centro transfrontaliero Grandi Frane Alpine’ che ha trovato collocazione all’interno dell’ex convento dei Frati Cappuccini di Chiavenna, la cui inaugurazione è prevista per il prossimo autunno. Lo spazio dell’ex Chiesa verrà allestito con pannelli, fotografie, installazioni multimediali che illustreranno le attività svolte ospitando eventi scientifici, divulgativi, didattici e mostre.