RACCONTO. ‘LE AVVENTURE DI MORSICONE’ DI CARLO VARESI, 47ª PUNTATA

Le avventure di Morsicone
di Carlo Varesi*

Quarantasettesima puntata

Il gioco del Prestigiatore era diventato la cosa più importante per il Morsicone. Passava le nottate e le giornate a scoprire come diventare un bravo Prestigiatore.

Si appassionava a questa sua nuova realtà come se fosse una delle cose più importanti del mondo. Ma il tutto era solo un gioco.

E di questo Anna era conscia. La cosa non l’aveva lasciata indenne. Sapeva di aver preso in giro il compagno e ciò la disturbava. Ma, in fondo, lo aveva fatto per tutelare il suo gattone. Non ce lo vedeva a fare un serio percorso per diventare Mago, era troppo buono.

Ma, ironia della sorte, Morsi era convinto che stava facendo un vero percorso per essere Mago. E che un giorno lo sarebbe diventato davvero.

Però stava solo trastullandosi con il gioco del Prestigiatore. Ed Anna aveva già capito che questo equivoco andava smascherato.

Morsicone non perdeva occasione di dimostrare ad Anna come era diventato bravo. Raccontava per filo e per segno come procedeva il suo cammino sulla strada per diventare Mago e metteva parecchia enfasi in tutto ciò.

Questo succedeva durante il giorno e, da un po’ di tempo, nella notte. Morsi parlava solo di se stesso in versione mago, di quello che avrebbe fatto, di come avrebbe agito ora che conosceva i segreti dell’occulto e del mistero.

Ma tutto si riduce ad una scatola del gioco del Prestigiatore.

Anna non ne poteva più di questa situazione. Il compagno la stressava giorno e notte. Doveva fare qualcosa.

Ma non era facile. Dire a Morsi che lo aveva preso in giro e che lui non aveva le capacità per essere un vero mago avrebbe potuto creare nella coppia malumore e diffidenza.

Come fare? Anna ebbe improvvisamente un’idea geniale. Avrebbe fatto sparire la scatola del gioco del Prestigiatore e avrebbe detto a Morsi che la sparizione della scatola era dovuta a forze misteriose. Queste forze le si sarebbero manifestate in sogno e le avrebbero comunicato di dire a Morsicone che la scatola non c’era più perché questo era da interpretare come un segno che lui doveva smettere di esercitarsi per diventare mago. Oramai aveva raggiunto un livello tale che era arrivato al traguardo che si era posto.

Insomma, una balla spaziale per coprire un’altra balla. Ma il tutto avrebbe potuto salvare capra e cavoli.

Anna agì e Morsone non trovava più la scatola. Si chiese il motivo e lo chiese anche alla compagna. Anna spiegò per filo e per segno la balla, spacciandola come grande verità.

Morsicone fu molto colpito e suggestionato da quanto gli aveva detto Anna. Ma credette alle parole della Faina. E si convinse di essere un mago arrivato. E la situazione tornò alla normalità.

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Carlo Varesi vive a Uggiate Trevano (CO), dove si è trasferito anni fa, proveniente da Milano.
Ama scrivere, ha pubblicato due libri e vinto diversi concorsi letterari.

Le avventure di Morsicone è uno dei racconti dell’autore ambientati sul lago di Como.

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