LECCO – Quella tra Paolo Di Nunno e Lecco è stata una relazione “tossica”. Lo scrive oggi il quotidiano Il Giorno che pubblica un editoriale di Andrea Morleo. L’ex patron della Calcio Lecco è stato poi intervistato sullo stesso quotidiano da Giulio Mola. Morleo racconta delle promozioni conquistate da Di Nunno, ma soprattutto dell’ultimo periodo quando nello scorso campionato di B è stato “un lento sprofondare in una crisi inarrestabile. Di risultati e dei rapporti con la piazza che toccano il punto più basso quando il patron minaccia gli ultrà con il megafono prima di Lecco-Palermo. Lì il finale era già scritto: retrocessione e divorzio. Un jolly giocato malissimo. Peccato”, scrive Morleo.
Giulio Mola racconta invece di come Di Nunno, 75 anni, sia ora al timone della Baranzatese 1948 nel campionato Promozione dove “dopo aver speso tanti e tanti milioni di euro, almeno quest’anno nessuno mi chiede soldi”, racconta il dirigente.
“Senza calcio faccio fatica… Mi hanno chiesto se avessi voglia di occuparmi della Baranzatese e ho accettato. Ma qui è tutto un altro mondo: niente stress, niente richieste, niente polemiche. Non c’è tanta gente che segue la squadra anche se so di essere apprezzato e tutti mi vogliono, e quindi si può lavorare in pace. Però qui non si gioca solo per partecipare, io voglio vincere. Sempre”, le parole di Di Nunno su Il Giorno.
“Traspare amarezza dalle parole di Di Nunno, e quel senso di irriconoscenza che non rende giustizia ai sacrifici fatti in sette anni, dove gioie e dolori si sono alternati. Ora, però, testa solo alla Baranzatese, dove tra l’altro c’è anche un floridissimo settore giovanile: “Mi diverto, abbiamo una bella squadra e possiamo toglierci belle soddisfazioni”, termina l’articolo di Mola.